Casa Netural, il coworking di Matera Capitale della Cultura che incuba progetti in vista del 2019
A Matera, nel 2019 Capitale Europea della Cultura, un coworking “atipico” si fa incubatore di progetti imprenditoriali creativi attraverso un’economia “autogenerata” basata sullo scambio di competenze. È Casa Netural, associazione fondata nel 2012 impegnata nella valorizzazione e nello sviluppo del territorio
Coworking, coliving e incubatore d’impresa. Ma sopra ogni altra cosa – perché è questa la sua anima – una casa che dal 2012 aggrega persone da tutto il mondo, un luogo in cui ispirarsi, rigenerarsi e concretizzare le proprie idee. È Casa Netural, community collaborativa nata nel 2012 a Matera che sviluppa progetti di innovazione sociale e culturale “incubando” sogni professionali. E oggi più che mai concentrata a “prototipare” progetti imprenditoriali creativi e sostenibili nel territorio di Matera, città che, in vista del 2019 che la vedrà impegnata nel ruolo di Capitale Europea della Cultura, ha l’opportunità di trasformarsi in una piattaforma di sviluppo economico e in un hub di turismo, accoglienza, cultura e internazionalità. Anche grazie a idee come Incubatore Netural.
UN COWORKING “ATIPICO” NELLA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
“Casa Netural è una community collaborativa che sviluppa progetti di innovazione sociale, condivide uno spazio di coworking, ospita professionisti e freelancer da tutto il mondo in coliving e incuba sogni professionali”, racconta ad Artribune Andrea Paoletti, fondatore insieme a Mariella Stella di Casa Netural. “L’Associazione è nata nel 2012 in una casa a Matera, ed è diventata il primo coworking rurale d’Italia: un luogo in cui le persone scambiano competenze, conoscenze e storie diverse per ispirarsi, motivarsi e cominciare a ragionare su come e perché creare progetti di impresa”. Ma come si traduce nella realtà socioculturale di Matera il modello del “coworking”? “A Matera il tema del coworking fatica a essere percepito come una necessità professionale, ovvero condividere gli spazi di lavoro per poi condividere progetti e visioni, poiché culturalmente non vi è questo tipo di approccio nei confronti del lavoro”, spiega Paoletti. “Fin dall’inizio, ci siamo resi conto che avremmo dovuto innovare il modello del coworking in sé, rendendolo un pretesto di aggregazione, anche non necessariamente strutturata attorno al tema professionale, e probabilmente sarebbe stato più efficace creare un luogo di aggregazione di passioni e di sogni più orientato nell’immediato alla dimensione sociale. Abbiamo deciso, dunque, che il modello doveva ripensarsi alla luce del contesto e che lo spazio più adatto per farlo poteva essere proprio una casa. La casa per noi rappresenta lo spazio di tutti, quello in cui viene voglia di condividere e di conoscere persone”.
L’INCUBATORE: COME FUNZIONA
Una realtà innovativa ma allo stesso tempo perfettamente radicata nel territorio, mirata anzi al suo sviluppo attraverso piani di valorizzazione come Netural Walk, passeggiata ecologica in luoghi solitamente poco transitati, o Quartiere Ri-luce, progetto di riqualificazione urbana che ha visto protagonista il quartiere San Pardo a Matera. E già da anni impegnata nella sperimentazione di un nuovo modello di incubatore: l’Incubatore Netural. Concepito come un processo di incubazione di servizi alla comunità da portare avanti in vista di Matera Capitale della Cultura 2019, il progetto ha l’obiettivo di creare una piattaforma in cui le idee dei giovani possano diventare il motore per lo sviluppo di nuove progettualità imprenditoriali. In che modo? Attraverso lo scambio di abilità e servizi. Casa Netural offre la possibilità, a tutti coloro che vogliono sviluppare un progetto imprenditoriale, di effettuare un percorso di incubazione di tre giorni, utili a valutare la fattibilità dell’idea. La community della casa metterà a disposizione la propria esperienza per la riuscita del progetto, in cambio di competenze per realizzare un’attività a sostegno di Casa Netural. “Incubatore Netural”, conclude Paoletti, “può costruire un ecosistema imprenditoriale che faccia delle idee dei giovani il motore per lo sviluppo di nuove progettualità, abilitandoli a percorsi di autoimpiego focalizzati sullo sviluppo di nuovi servizi per la città e per i cittadini, contribuendo alla crescita economica e sociale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”.
– Desirée Maida
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati