DUM.BO Didattica Underground Metropolitana_Bologna
Contemporary Concept, in concomitanza con ArteFiera, organizza una grande mostra dal titolo DUM.BO, in cui vengono presentati cinque artisti di calibro internazionale.
Comunicato stampa
Contemporary Concept, in concomitanza con ArteFiera, organizza una grande mostra dal titolo DUM.BO, in cui vengono presentati cinque artisti di calibro internazionale: Gian Luca Beccari, Angelo Bellobono, Giorgio Bevignani, Davide Bramante e Massimo Giacon.
Il titolo della mostra, DUM.BO, trae origine dall’omonimo quartiere artistico newyorkese famoso per la sua anima bohémienne e per il suo fermento artistico sperimentale. Tutti gli artisti presentati in mostra hanno vissuto, lavorato, creato ed esposto nella Grande Mela; molti di loro lo hanno fatto proprio in questo quartiere all’avanguardia di Brooklyn.
Citando Angelo Bellobono: "New York rimane ancora oggi uno dei più riusciti esperimenti di antropologia contemporanea; il crocevia dove vite, sogni, successi, vulnerabilità e fallimenti si incontrano e stratificano".
DUM.BO, curato da Maria Chiara Wang - con il Patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione -, è un progetto espositivo risultante dall’ideazione, organizzazione e realizzazione di cinque percorsi tematiciproposti dagli stessi artisti agli studenti del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna. Gli obiettivi specifici di questa iniziativa sono orientati a favorire l’indagine degli alunni sugli aspetti interdisciplinari del mondo dell’arte contemporanea e a promuovere la collaborazione tra l’Istituzione scolastica e il sistema dell’Arte, per accompagnare gli studenti verso il mondo universitario. DUM.BO è anche acronimo di Didattica Underground Metropolitana _ Bologna e, in quanto tale, vuole porre l’accento su tre aspetti cardine dell’iniziativa: la valenza didattico-formativa attribuita alle attività in programma, il taglio anticonvenzionale e anticonformista del percorso ideato per gli studenti e il carattere metropolitano del progetto. Bologna è una città viva e attiva dal punto di vista culturale, una città che - grazie alle iniziative sia pubbliche che private - offre sempre più spazio all’Arte Contemporanea.
La mostra, organizzata da Contemporary Concept, è inserita nel programma Ministeriale Miur, nella programmazione degli eventi culturali della manifestazione di ArteFiera e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna e dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.
Nell’ambito di Art City Bologna, in occasione di ArteFiera 2018, DUM.BO è un evento pensato, ospitato e allestito all’interno del Centro Studi Didattica delle Arti: un palazzo del XVI secolo facente parte della splendida cornice dell’Insula Gesuitica di Bologna e prima sede dell’Istituto Statale d’Arte della città (n. 1885), che conserva al suo interno calchi e bozze dei più importanti artisti italiani tra cui Michelangelo, Pisano, Jacopo della Quercia e Donatello.
Contemporary Concept è l’istituzione contemporanea che da anni allarga i propri orizzonti a forme d’interazione tra generi - arte visiva, arte digitale e arte urbana – con progetti curatoriali e grandi eventi, privati e pubblici. Contemporary Concept rinnova la sua collaborazione con la città di Bologna, dopo i grandi successi di Andy Warhol e di Takashi Murakami realizzati nelle scorse edizioni di Arte Fiera.
I cinque artisti in mostra sono stati scelti per la loro rilevanza internazionale e per la spiccata sensibilità pedagogica. Hanno esposto in gallerie e fiere di tutto il mondo e anche i progetti futuri li vedranno proiettati all’estero. La loro presenza, negli anni, è stata registrata a più scale: dal territorio locale, a quello nazionale per poi estendersi oltre confine.
Per Beccari, Bellobono, Bevignani, Bramante e Giacon il confronto e lo scambio con le nuove generazioni è linfa vitale ed imprescindibile nel proprio percorso artistico; il dialogo con i giovani diventa fondamentale per la coltivazione di nuovi talenti ed essenziale per offrire e ricevere stimoli e rimanere a stretto contatto con il magma fecondo degli artisti emergenti.
Gian Luca Beccari si occupa di videoarte. La sua produzione ha origine nell’epoca analogica, quella dell’arte manuale, delle foto e delle riprese con la pellicola e approda all’era digitale, quella che utilizza la tecnologia come strumento di analisi e mezzo di espressione.
Beccari, portavoce dell’estetica della comunicazione di massa e della filosofia mistica applicata, si concentra sul rapporto tra corpo e tecnologia, uomo e macchina, sinapsi e magneti, carne e metallo. Alla base del suo lavoro c’è uno studio approfondito sia a livello di tecnica (computer, sensori, strumenti digitali…) che di contenuti (dalla filosofia, alla religione, dalla mitologia ai classici).
L’arte pittorica di Angelo Bellobono è relazionale, sociale, partecipativa e, in quanto tale, l’osservazione e l’ascolto sono elementi fondamentali nella sua ricerca. Bellobono da anni svolge un’indagine sui temi dell’appartenenza e dell’identità condotta a stretto contatto con le comunità e i territori. "Before and after my time", programma di avvicinamento e approfondimento della storia originale dei primi abitanti di New York, ne è un esempio. E proprio nella Grande Mela, Bellobono ha deciso di aprire uno studio come ulteriore sede per il suo lavoro, oltre a Roma.
Temi ricorrenti nei suoi lavori sono la Montagna, vissuta non come barriera ma come ponte, cerniera tra luoghi; l’idea di Confine come entità in movimento; il Ghiaccio interpretato come archivio, depositario di memorie sedimentate nel tempo; lo Sviluppo Sostenibile come risultato di una relazione virtuosa tra antropologia e geologia.
Giorgio Bevignani è un artista che ama sperimentare: la sua produzione è varia per i temi sviluppati, per i materiali utilizzati, per i volumi e le forme realizzate. I titoli delle sculture palesano l’interesse di Bevignani per la letteratura, la mitologia, la scienza e la filosofia. La luce, il colore, la cristallizzazione dello spazio e del tempo, le sensazioni tattili sono gli aspetti su cui si concentra maggiormente la sua ricerca. Un approfondimento è dedicato dall’artista anche alle tematiche sociali e allo studio della società contemporanea. Bevignani ha vissuto a New York per alcuni anni ed è lì che è avvenuto l’incontro che ha motivato la sua carriera artistica, quello con Leo Castelli, famoso gallerista statunitense, scopritore di grandi talenti come Andy Warhol.
Davide Bramante è un fotografo ed uno sperimentatore di linguaggi video. Il suo lavoro è la sintesi di tre passioni: l’arte, la fotografia e il viaggio. Le immagini di grande formato in mostra che ritraggono le città metropolitane del mondo sono realizzate con una tecnica fotografica del tutto originale. Bramante sovrappone esposizioni multiple comprendenti da 4 a 9 scatti fatti in fase di ripresa. Nelle sue opere si racchiude ancora l’effetto sorpresa della pellicola: solo nel momento dello sviluppo si scopre il risultato del proprio lavoro.
Infine, Massimo Giacon è un artista eclettico e poliedrico. Nella sua carriera annovera opere da fumettista, illustratore, designer, musicista. Le sue sculture in ceramica che vedremo esposte in mostra sono il risultato di una riflessione sulla società contemporanea. I giocattoli da emblema di divertimento e spensieratezza diventano le personificazioni dei vizi e delle debolezze dell’uomo moderno, i simboli della sua corruzione e del suo malessere.
In occasione dell’inaugurazione della mostra DUM.BO, la sera del 31 gennaio, il Centro Studi Didattica delle Arti aprirà le porte del suo splendido spazio da poco restaurato e si presenterà alla città felsinea con i 5 percorsi degli artisti sopracitati. É altresì compresa, in un’ala dello spazio di Via Cartoleria, una sezione con i lavori dei giovani studenti del Liceo Arcangeli che hanno partecipato al progetto Ministeriale.