Ricordi di un mercante d’arte è il titolo del recente volume, pubblicato da Skira, su una storia della storia dell’arte del XX secolo. Autore è il gallerista Heinz Berggruen, nato a Berlino nel 1914 da una famiglia ebrea e per questo costretto a scappare dalla Germania negli Anni Trenta. Non si tratta di un’autobiografia, quanto di una serie di divertenti articoli, parecchi pubblicati sui giornali, attraverso i quali è possibile ricostruire la storia di questo personaggio intelligente, spiritoso che racconta della sua professione con molta semplicità. La traduzione in italiano è del giornalista Enrico Arosio, che forse contribuisce a rendere lo snello volume particolarmente leggibile.
LA STORIA
Tra i grandi amori di Berggruen, Paul Klee, che non riesce a conoscere, per motivi anagrafici, e quindi Pablo Picasso, con il quale ha un rapporto strettissimo, ma anche Matisse, Helmut Newton e quello indiretto ma fortissimo con il cubista madrileno Juan Gris, scomparso nel 1927, del quale prepara il catalogo generale insieme al “furioso” Douglas Cooper.
Il gallerista è vissuto sino a novantatré anni, la sua è stata una storia appassionante, iniziata nel negozio di cartoleria dei genitori a Berlino, proseguita in California, dove si rifugia e dove studia all’università mantenendosi come cameriere e quindi a Parigi, la città del cuore, dove vive a partire dal 1947 e dove fonda la Galerie Berggruen, e ancora in Germania, dove torna a più di ottant’anni. A Berlino, al Castello di Charlottenburg, lascia la sua importante e preziosa collezione, con un gesto che segna la pace nei confronti di un Paese che molti anni prima lo aveva perseguitato.
UN MERCANTE ESPERTO
Dal libro emerge un esperto mercante, in grado di comprare uno splendido disegno di Picasso da Paul Éluard, che per invogliarlo al prezioso acquisto, nel 1950, gli regala un disegno di Klee. Disegno che il gallerista riesce a rivendere in pochissimo tempo e a pagare così il Picasso che non poteva permettersi.
Tra i suoi clienti, oltre a Gianni Agnelli, anche il barone Alain de Rothschild, al quale vende, assai intimorito, un acquerello di Picasso del 1905-1906, del periodo rosa dei Saltimbanques, un regalo di nozze per il collezionista Frank Haviland. Quando il gallerista, dopo avere impacchettato il prezioso oggetto, fa per accompagnare il barone alla sua auto dove suppone lo aspetti l’autista, Rothschild gli risponde semplicemente che l’autista non ce l’ha e che avrebbe preso la metropolitana più vicina. Bergrgruen ricorda la storia e la intitola Lusso, lusso vero.
E quindi il rapporto con Alberto Giacometti, spesso silenzioso, che il gallerista guardava lavorare nello spartano atelier parigino. Una storia nell’arte e per l’arte fatta di quotidianità con personaggi davvero particolari, da Gertrude Stein a Henri Matisse, piccatissimo con il giovane gallerista che non gli aveva mostrato le prove di stampa di catalogo e inviti per la mostra nel suo spazio, nel marzo del 1953.
‒ Angela Madesani
Heinz Berggruen ‒ Ricordi di un mercante d’arte
Skira, Milano 2017
Pagg. 144, € 14,90
ISBN 9788857235103
www.skira.net
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