Renata Petti – Volare. Tra le corde di un’altalena
“Volare. Tra le corde di un’altalena” è una delle installazioni che Renata Petti presenta ad Area 35mm, nel nuovo spazio espositivo al Centro Direzionale di Napoli.
Comunicato stampa
“Volare. Tra le corde di un’altalena” è una delle installazioni che Renata Petti presenta ad Area 35mm, nel nuovo spazio espositivo al Centro Direzionale di Napoli, come avamposto tra migliaia di uffici e pendolari, di cultura, arte contemporanea e fortemente connotata dalla fotografia d’autore e dalla volontà di porsi come luogo conviviale in un lembo della città, con il carcere di Poggioreale di fianco ed un ex tessuto industriale oramai ricordo lontano. Per presentare quest’opera installativa la Petti ci offre uno stralcio di uno scritto da Vestiario di Wislawa Szymborska: “ Ti togli, ci togliamo, vi togliete cappotti, giacche, gilè, camicette di lana, di cotone, di terital, gonne, calzoni, calze, biancheria, posando, appendendo, gettando su schienali di sedie, ante di paraventi”…
Azioni consuete di un vivere di corsa, con protagonisti i vestiti, seconda pelle rappresentativa del nostro presentarci in società secondo un costume ricercato anche inconsapevolmente e che nel momento che lo riponiamo, siamo liberi e nudi di fronte a noi stessi. La Petti ne interpreta una “visione” fanciullesca legata al gioco e alla spensieratezza, tipica dei bambini, con un altalena che pone i vestiti come seduta e ne formula un andamento ondulante che ci pone sempre in bilico tra purezza e sovra strutturazione.
La scommessa di Area35mm è quella di essere galleria, spazio conviviale, bar, luogo di incontri con la fotografia d’autore, punto di ritrovo per gli amanti del food di qualità, essere luce di notte e profumi di giorno. La volontà di Stefano Nasti è precisa, e indirizzata nel solco delle esperienze maturate in questi anni con eventi di spessore ed alta visibilità tra foto e moda, tra passione e professionalità. La curatela di Gianni Nappa per la stagione 2018 dello spazio dedicato alle sperimentazioni di arte contemporanea, a cominciare dalla Petti che propone anche un'altra installazione, “Il mondo come un sasso.”
L’artista Petti
Napoletana, architetto, nella ricerca di una dimensione "altra", poeta e artigiano, progettista dentro le cose, ha sperimentato interventi su varî materiali di cui il privilegiato è quello che chiama la madre argilla."La mia opera è caratterizzata dallo stretto legame tra il mio corpo e il materiale plastico-ceramico attraverso uno studio teso a penetrare nella materia e negli elementi specifici dell'espressione artistica" recita Renata Petti. La sua ricerca è orientata a sperimentare sui vari linguaggi dell'arte dalle manipolazioni d'immagini al computer delle opere ceramiche, da intendersi come dilatazione della sensorialità e ampliamento della memoria, al linguaggio poetico e cinematografico sovrapponendo sempre, con tagli e inquadrature molteplici, il lavoro di anni sulla materia ceramica. Vive e lavora a Napoli dove ha insegnato Discipline architettoniche presso il Liceo Artistico. Ha partecipato a numerose mostre sia in Italia che all'estero e ha attivato con il gruppo artistico "Laloba rifletti_ il luogo" numerosi laboratori per la costruzione di oggetti teatrali, sculture e oggetti per performances, installazioni, azioni, scenografie cinematografiche, partendo dalla suggestione di luoghi, usi e tradizioni, testi letterari, ecc.
Con il gruppo artistico Laloba, è stata invitata, nel 2005, a realizzare, a Capriati a Volturno, due grandi installazioni permanenti, nell'ambito delle manifestazioni d'arte partecipata del "Villaggio dell'Arte", che ha coinvolto alcuni Comuni del Matese e artisti internazionali. Ha curato la regia di un corto "Inferno blu" in cui costumi e installazioni sono stati realizzati nell'ambito del laboratorio con il gruppo artistico "Laloba - rifletti_ il luogo". Partecipa su invito alla seconda edizione dell’artperformingfestival di Napoli nel 2017.
Nell' e-book: Renata Petti Poesia della/nella materia (in www.lettoricreativi.com) è espressa in versi la sua ricerca artistica. Ha partecipato alla Biennale di Venezia 52° Esposizione Internazionale d'Arte all'interno del progetto "camera 312 - promemoria per Pierre" a c. di Ruggero Maggi per il Milan Art Center, dal 6 giugno al 21 novembre 2007 Dorsoduro 2537 Venezia.