Tra percezione e realtà: la prima personale in Italia di Erin Shirreff a Bologna. Le immagini
In mostra a Bologna la prima personale in Italia dell'artista canadese. Con un rimando a Giorgio Morandi, padre dell'arte contemporanea in città
Erin Shirreff (Kelowna, British Columbia 1975) inaugura la sua prima personale italiana presso gli spazi del Salone Banca di Bologna di Palazzo De’ Toschi. Le sue opere, in mostra fino al 4 marzo 2018, fanno già parte di alcune delle collezioni più importanti al mondo come quella del Centre Georges Pompidou a Parigi, del Metropolitan Museum of Art di New York e del Guggenheim Museum, sempre nella Grande Mela. Per l’occasione l’artista ha realizzato una serie di lavori site specific: un’opera video e delle sculture in gesso scuro. In linea con la sua poetica Shirreff ha desiderato, anche per questo progetto, indagare il tema della percezione del mondo da parte degli esseri umani, troppo spesso distorti dalle tecnologie. Con i suoi video l’artista manipola manualmente l’immagine, spesso una fotografia, aggiungendo filtri e luci prima inesistenti. In molti casi i soggetti sono sculture realizzate ad hoc, poi riprese o rifotografate. Lo spettatore ne rimane spiazzato perché incapace di percepirne la reale dimensione dell’opera nello spazio. A Bologna è in mostra un lungometraggio d’animazione, Son, in facile assonanza con la parola Sun, che racconta la visione dell’eclissi di sole nella tarda estate del 2017 in America. Le sculture in gesso nero, Many Moons, rappresentano oggetti comuni come bottiglie, piatti e ciotole che alludono alle fatiche quotidiane e alle nature morte come quelle descritte da Giorgio Morandi (Bologna, 1890 – 1964) nel suo lavoro.
– Valentina Poli
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