Alessandra d’Urso – Atelier | 1 Roma
La mostra raccoglie, infatti, una estesa selezione di fotografie diverse per soggetto, formato e tecnica comprese cronologicamente tra il 2011 ed il 2018 che illustrano le molteplici fonti di ispirazione a cui Alessandra d’Urso attinge abitualmente.
Comunicato stampa
Nata a Milano, Alessandra d’Urso ha completato la propria formazione come fotografa presso l’International Center of Photography and film della New York Film Academy. Trasferitasi a Parigi, ove tutt’ora risiede, ha iniziato a collaborare con varie testate giornalistiche. Contemporaneamente, ha intrapreso una serie di viaggi in tutto il mondo i cui esiti sono divenuti oggetto di diverse mostre e pubblicazioni monografiche. Il percorso individuale e professionale appena sintetizzato è al centro del progetto espositivo odierno che, a differenza dei precedenti, non focalizza la propria attenzione su un aspetto in particolare della sua produzione ma, piuttosto, si propone di metterne in luce l’ampia articolazione linguistica e semantica. La mostra raccoglie, infatti, una estesa selezione di fotografie diverse per soggetto, formato e tecnica comprese cronologicamente tra il 2011 ed il 2018 che illustrano le molteplici fonti di ispirazione a cui Alessandra d’Urso attinge abitualmente: il paesaggio, la figura umana, la natura morta declinate, di volta in volta, secondo i parametri linguistici della cronaca, del documentario, della moda, della sperimentazione artistica. Le opere, molte delle quali inedite o raramente visibili, sono accompagnate da un insieme di documenti (prove grafiche, disegni, appunti scritti….) volto a testimoniare la poetica dell’artista in tutta la sua complessità, svelandone anche i tratti più intimi e nascosti. A tal fine, l’esposizione si sviluppa in soluzione installativa configurandosi come una sorta di grande diario visivo che, privo di un avvio e di un termine predeterminato, consente al visitatore di confrontarsi in modo spontaneo con la creatività dell’autrice nel suo insieme, cogliendone tutte sfumature che ne compongono la pratica operativa. Un impianto, questo, che evoca, nell’allestimento come nei contenuti, quello dell’Atelier d’artista trasposto, seppur temporaneamente e per la prima volta, a Roma, così come esplicitato nel titolo che introduce il progetto ospitato da Fondaco.
Alessandra d’Urso (Milano, 1978; vive e lavora a Parigi). Esposizioni (selezione): Jubileum, Galleria Nazionale Arte Moderna, Roma (2017); For friends, Espace Culturel Louis Vuitton, Paris (2016); Primordiale, Museo Riso, Palermo (2014); A body split in two will never sleep, Nuke Gallery, Paris (2014). Pubblicazioni: For Friends, testo di A. Borghese, Steidl (2016); Jubileum, testo di A. Borghese, Steidl (2017). Periodici (selezione): “Vogue”, “Vanity Fair”, “Purple Magazine”, “Officiel”, “Marie-Claire”, “Nowness”, “Purple Diary”, “D di Repubblica”, “Next liberation”.