Piero Gilardi
La Galleria Giraldi inaugura a Livorno in piazza della Repubblica n.59, La tempesta perfetta, una mostra personale di Piero Gilardi, con il quale la galleria collabora con rapporto di esclusiva dall’inizio del 2015.
Comunicato stampa
Sabato 17 febbraio alle ore 18, alla presenza dell'artista, la Galleria Giraldi inaugura a Livorno in piazza della Repubblica n.59, La tempesta perfetta, una mostra personale di Piero Gilardi, con il quale la galleria collabora con rapporto di esclusiva dall'inizio del 2015.
Con l'occasione sarà reso disponibile il volume di oltre duecento pagine edito da Prearo Editore, con il saggio appositamente redatto da Gaia Bindi che inquadra scientificamente l'intero percorso artistico di Gilardi, organizzandolo in cinque capitoli, ciascuno dei quali risponde a una parola identificativa della stagione creativa dell'artista torinese.
In mostra sono presenti lavori di Gilardi dagli anni sessanta ad oggi, nelle diverse articolazioni del suo pensiero progettuale che lo ha portato a realizzare oltre ai ben noti Tappeti-Natura, sculture, installazioni interattive, disegni, manifesti, video. Una di queste opere ha dato il titolo alla mostra ed al catalogo: La tempesta perfetta, installazione interattiva composta da un tapis roulant e da uno scaffale sormontato da un simulacro di palma "stravolto"; lo scaffale contiene due ventilatori ed un monitor che mostra, durante la performance, immagini di un uragano dal satellite, accompagnate da una sorta di turbine di stringhe di organza e da una colonna sonora ispirata al Concerto in Si minore di Mozart.
Il concept de La tempesta perfetta è così concluso da Gilardi: "Le lotte contro l'inquinamento ambientale possono portare a delle conquiste; ad esempio, rispetto al cosiddetto "buco dell'ozono", i governi mondiali sono stati costretti a vietare gradualmente, ma in modo risolutivo, l'inquinamento da clorofluorocarburi. Certamente gli interessi connessi ai combustibili fossili sono estremamente potenti, ma questo non esclude che le lotte ambientaliste, unite alle buone pratiche, possano alla fine essere vincenti."
Già Gaia Bindi, in occasione della mostra "Estetiche dell'Antropocene" da lei stessa curata presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara nell'estate 2017, in contemporanea con la grande monografica che il Maxxi di Roma gli ha dedicato da aprile ad ottobre, aveva avuto modo di osservare come Gilardi, fin dagli esordi negli anni sessanta, condivisi con artisti come Aldo Mondino e Michelangelo Pistoletto, si fosse fatto portatore di una creatività indipendente e originale, impegnata in ambito sociale e attenta all'ideale civile e politico.
Oggi Gaia Bindi osserva anche come Gilardi con i suoi Tappeti-Natura si pone l'intento di stimolare nella società futura la percezione sensoriale dell'ambiente naturale, riproposto attraverso "dispositivi domestici" visibili e utilizzabili. E come queste opere, realizzate con materiali industriali quali il poliuretano espanso e i pigmenti sintetici, destabilizzano e relativizzano le certezze sensoriali ed esperenziali del fruitore evocando, con la riproduzione realistica, un paesaggio fatto di luoghi, immagini e ricordi.
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963 tiene la sua prima mostra personale, Macchine per il futuro. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i "tappeti-natura", che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam, New York. Nel 1969 inizia una lunga esperienza transculturale diretta all'analisi teorica e alla pratica della congiunzione arte-vita. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e "mondiali": Nicaragua, riserve indiane negli USA, Africa.
Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie installazioni accompagnate da workshop creativi con il pubblico.?A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l'elaborazione del progetto Ixiana che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico possa sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli anni novanta e duemila sviluppa una serie di installazioni interattive multimediali con un'intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski costituisce l'associazione internazionale Ars Technica e in qualità di responsabile della sezione italiana promuove a Torino le mostre internazionali Arslab. Metodi ed emozioni (1992), Arslab. I sensi del virtuale (1995), Arslab. I labirinti del corpo in gioco (1998), come pure vari convegni di studio sull'arte dei nuovi media.
Ha pubblicato tre libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall'arte alla vita, dalla vita all'arte (La Salamandra, Milano 1981), Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du Réel, Dijon 2003) e La mia biopolitica (Prearo, Milano 2016). Collabora con articoli a varie riviste d'arte, come "Juliet" e "Flash Art".
Ha promosso a Torino il progetto di un grande Parco Arte Vivente dove si compendiano tutte le sue esperienze relative alla dialettica natura/cultura, inaugurato nel 2008 quale "museo interattivo nella natura".