Voci di carne. Regina José Galindo a Milano
Prometeogallery, Milano – fino al 31 marzo 2018. La galleria di Ida Pisani torna a esplorare l’opera di una delle artiste di punta dell’ultima Documenta. Una selezione delle sue opere più famose è stata accompagnata, durante l’inaugurazione, da una nuova performance dedicata agli inascoltati.
Quanto a lungo si può essere maltrattati? Quanto è umanamente possibile essere ignorati? Regina José Galindo (Città del Guatemala, 1974) spinge il proprio corpo oltre il limite della sopportazione, si fa portavoce dei dimenticati e degli oppressi. La galleria di Ida Pisani omaggia il suo lavoro con una ricca personale, in cui compaiono anche El Objectivo e La Sombra, opere realizzate in occasione della Documenta 14.
Una raccolta di immagini, oggetti e audio domina il pubblico della galleria nelle ore dell’inaugurazione, tanto che è quasi difficile riconoscere SOS, la nuova performance realizzata dalla Galindo per questo evento. L’artista sceglie di nascondere il proprio corpo invece di mostrarlo, di trasformarlo in uno strumento invisibile per lanciare una richiesta d’aiuto. I suoi colpi sulla parete si trasformano in un codice così ritmato e incessante da sembrare un battito cardiaco.
Con la durata limitata al solo vernissage e la dispersione della stanza, il grido muto di SOS rischia di sfuggire a chi non presta attenzione. Un peccato? Forse. Ma il monito del suo messaggio si fa così ancora più severo.
– Valentina Avanzini
Questo testo è stato realizzato durante il corso di Critical Writing del Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali NABA – Nuova Accademia di Belle Arti.
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