Morto a 88 anni l’artista Nino Crociani. Il ricordo di Angela Madesani
È morto l'artista Nino Crociani. Angela Madesani ricorda l'artista e l'uomo, le sue opere caratterizzate dalla purezza del segno.
Ho conosciuto Nino Crociani (Civitella di Romagna, 1930 – Milano, 2018) alcuni anni fa a cena da una comune amica. Era già in là con gli anni ma a differenza di alcuni artisti della sua età non pontificava. Era un uomo riservato, gentile. Qualche tempo dopo, attraverso la nostra amica, mi ha chiesto un testo. Ho scoperto andando in studio di trovarmi di fronte a un grande incisore, a un artista libero che durante tutto il suo cammino si è posto al di là di gruppi e movimenti. In seguito la direttrice del Museo Messina mi ha chiesto di scrivere per la sua mostra personale. Nino aveva realizzato dei lavori bellissimi di grande formato, dei volti. Lì ho scoperto un altro lato di Nino la sua capacità di comunicare con i ragazzi. Abbiamo organizzato un laboratorio di stampa con alcuni studenti di Brera e dell’Istituto Europeo del Design. Nino, piccolo, con la sua voce bassa era diventato un re in mezzo a quei ragazzi che lo seguivano, che ne erano rimasti colpiti e affascinati. Quando parlava del suo lavoro Crociani era capace di incantarti con il garbo che gli era solito. Ferrarese, laureato in Giurisprudenza aveva deciso di non praticare la professione che non faceva per lui. La sua ricerca, iniziata negli anni Sessanta, è segnata dalla storia dell’arte che ha studiato, metabolizzato, che ha fatto sua, Rembrandt, Goya, Edvard Munch, che ha scoperto durante un lungo viaggio di formazione in Norvegia, i Fauves, gli Espressionisti tedeschi, Max Beckmann in particolare. Da quel momento dedica tutta la sua lunga vita all’incisone, alla pittura ad eccezione degli anni Settanta quando, coinvolto dall’impegno politico, ha abbandonato, temporaneamente, i suoi linguaggi per dedicarsi a quelli fortemente legati a quel momento: installazioni, manifesti di soggetto politico. Tra i suoi lavori più riusciti I Pugili e i Volti per i quali utilizza delle lastre arrugginite che gli suggeriscono delle presenze, delle tracce che diventano sindoni laiche, in questi ultimi è esaltata la purezza del segno e della forma per giungere a una semplicità di natura poetica che ha contraddistinto il suo percorso artistico e-mi sia consentito-umano.
-Angela Madesani
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