È morto a Roma Carlo Ripa di Meana. Fu presidente della Biennale del Dissenso e di Italia Nostra
A soli due mesi di distanza dalla morte della moglie Marina, è scomparso a Roma Carlo Ripa di Meana, politico e ambientalista dalle idee progressiste impegnato nella cultura. Nel 1977, a Venezia, promosse la Biennale del Dissenso, e nel 2005 fu presidente dell’associazione Italia Nostra
È scomparso a Roma, all’età di 88 anni, Carlo Ripa di Meana, politico, ambientalista e uomo di cultura tra i più iconici e popolari della storia italiana del secondo Novecento. La sua morte arriva a soli due mesi dalla scomparsa dell’amata moglie Marina, con cui è stato sposato per 35 anni. A dare la notizia della morte di Carlo Ripa di Meana è il figlio Andrea, che all’Ansa ricorda come il padre sia stato un “uomo politico e di cultura socialista e ambientalista, parlamentare, ministro della Repubblica, presidente della Biennale del Dissenso e di Italia Nostra”.
UNA VITA CONTROCORRENTE: TRA IDEALI E IMPEGNO POLITICO…
Nato a Pietrasanta nel 1929 da una famiglia di marchesi, Carlo Ripa di Meana fin dalla giovane età si contraddistingue per l’impegno politico e le idee progressiste, al punto da dirigere, dal 1953 al 1956, per conto del PCI, World Student News, la rivista dell’Unione Internazionale degli Studenti a Praga. Qui incontra Bettino Craxi, che nel 1982 gli farà da testimone delle nozze con Marina. Dopo l’esperienza come libraio per Feltrinelli, dal 1958 al 1960 Ripa di Meana dirige Passato e Presente, rivista nata attorno alla figura di Antonio Giolitti. Negli stessi anni, entra nel comitato centrale del PSI e all’inizio degli anni Sessanta comincia a frequentare il Club Turati, ritrovo milanese della sinistra anticomunista di cui in seguito sarà anche segretario. Risalgono a questo periodo le amicizie con Gae Aulenti, Aldo Bassetti, Franco Momigliano, Alessandro Pizzorno, Giorgio Bocca, Giulia Maria Crespi e Lina Sotis.
…E TRA ARTE E “DISSENSO”
Nelle elezioni regionali del 1970 in Lombardia, Ripa di Meana viene eletto consigliere del PSI e nominato presidente della Commissione statuto e presidente del Gruppo socialista. È in questi anni di militanza al Partito Socialista Italiano che inizia a definirsi l’impegno che Carlo Ripa di Meana dedicherà alle politiche culturali. Tra il 1974 e il 1978, Ripa di Meana è presidente della Biennale di Venezia, istituzione a cui darà il suo personale imprinting attraverso la realizzazione, nel 1977, della Biennale del Dissenso: nel clou della cosiddetta “Guerra Fredda”, Venezia inaugura così la sua Biennale politicamente impegnata, riflettendo sull’ostica condizione geopolitica che in questi anni grava sul mondo occidentale e opponendosi, in particolare, al governo dell’Unione Sovietica. Dal 1979 al 1984, Ripa di Meana è deputato socialista al Parlamento europeo, mentre dal 1985 al 1992 diviene Commissario europeo alla cultura e all’ambiente nelle Commissioni Delors I e Delors II. Nel biennio 1992-93, è ministro dell’Ambiente nel primo governo Amato. Dal 1993 al 1996 Ripa di Meana è portavoce nazionale dei Verdi, per i quali è nuovamente eletto deputato al Parlamento Europeo fino al giugno 1999. Dal 2005 al 2007 è presidente dell’associazione nazionale ambientalista Italia Nostra.
IL RICORDO DI PAOLO BARATTA
Negli anni in cui presiedette la Biennale di Venezia, Carlo Ripa di Meana “promosse iniziative impegnative e forti in un periodo tra i più complessi della vita politica e culturale italiana”, ha dichiarato Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, “di cui volle essere protagonista con programmi e gesti fuori dall’ordinario (Biennali dedicate al Cile, all’Arte del Dissenso, Biennale Teatro di Luca Ronconi, Biennale Arte e Architettura di Vittorio Gregotti, sospensione della Mostra del Cinema), tutti coinvolgenti l’opinione pubblica e orientati a indurre, e se necessario a provocare, discussioni e dibattiti su temi importanti, tra i quali, in particolare, la libertà”.
– Desirée Maida
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