Nelle intermittenze dei segni
Un viaggio nelle intermittenze dei segni tra inattese apparizioni e improvvise scomparse, dove i simboli si implicano e complicano nascondendosi dietro le strategie di enigmi ancora da decifrare. Stagliati sulla superficie di un campo di sensibilità, eccitabili e mobili, disposti su uno spazio vago di turbolenze e di vitalità elusiva.
Comunicato stampa
Pause strutturate con sincronica precisione disposte ad accogliere il silenzio significante gettato incontro al destino. Un viaggio nelle intermittenze dei segni tra inattese apparizioni e improvvise scomparse, dove i simboli si implicano e complicano nascondendosi dietro le strategie di enigmi ancora da decifrare. Stagliati sulla superficie di un campo di sensibilità, eccitabili e mobili, disposti su uno spazio vago di turbolenze e di vitalità elusiva. I segni sono anticorpi contro l’uniformità avvolgente stesa sulla possibilità di firmare il proprio passaggio oltre il perdersi del senso, oltre il perforarsi del tempo. La sensazione che tutto sia troppo breve spinge a trattenersi nei segni come archetipi che ci oltrepassano per durare più a lungo.
I segni sono tensioni che lasciano risuonare sulla tela l’eccitazione del sistema nervoso degli artisti. Vibrazioni di menti in fuga già pronte ad oltrepassare il proprio alfabeto muto di gesti dove l’autentica intenzione si tradisce attraverso la collisione dei segni, dove il vero senso si scopre inseguendo le migrazioni incessanti dei segni nei sogni.
Vittorio Raschetti