Leonardo d’Amico – Repetita

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO LUCARINI CONTEMPORARY - CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA
Via Beato Placido Riccardi 11, Trevi, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Dal venerdì alla domenica, dalle ore 15:30 alle 18:30

Vernissage
03/03/2018

ore 18,30

Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Comune di Trevi (Sindaco Bernardino Sperandio)
Con il sostegno di: Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno; GESS

Artisti
Leonardo d'Amico
Curatori
Maurizio Coccia, Rosanna Rago
Generi
arte contemporanea, personale

Il titolo della mostra REPETITA ben chiarisce l’intenzione dell’artista di esplicare l’intricato sistema emozionale che nutre gli individui, rievocando con la pittura inconsce realtà frammentate per mezzo di segni archetipi.

Comunicato stampa

A Trevi nella sede Museale di Palazzo Lucarini, il 3 Marzo 2018 alle 18.30, aprirà al pubblico la mostra dedicata al lavoro dell’artista Leonardo D’Amico, riferibile al periodo 2010/2017. L’evento organizzato dall’Associazione Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary, con il patrocinio del Comune di Trevi è curato da Maurizio Coccia e Rosanna Rago.
Il titolo della mostra REPETITA ben chiarisce l’intenzione dell’artista di esplicare l’intricato sistema emozionale che nutre gli individui, rievocando con la pittura inconsce realtà frammentate per mezzo di segni archetipi. La materia stratificata, si traduce sulla tela in una sorta di mappatura concettuale costellata da sagome riconoscibili ripetute e cancellate, sostenute, in alcuni casi, da un libero intrigo di segni che accolgono in scrittura rimandi alla filosofia greca e romana, alla cultura laica e religiosa, affermando l’importanza del senso della storia e conferendo allo spazio pittorico una natura cosmica. Nelle opere che andremo a scoprire, lo spazio pittorico è determinato da pochi elementi che delineano un progetto ideativo volto al raggiungimento della simbiosi tra equilibrio estetico, valore plastico e struttura concettuale dell’opera. Le carte e i dipinti testimoniano il lavoro di sovrapposizione di una gestualità astratta sopra un motivo originario, dissimulato ma ancora in parte visibile. La ripetizione del segno tracciato e cancellato non è altro che l’azione stessa dell’artista, il fine è la ricerca di un linguaggio che renda plausibile il compito stesso della pittura nel discernimento del reale. Infatti l’autore ci fa intuire il primo momento dell’atto creativo, dove si ha di fatto la sensazione di una visione occasionale, non concreta , non stabilita, di carattere momentaneo. La lettura semantica è ambigua: elementi nati e cancellati o rappresentazioni illusorie che si avviano ad una definizione…? Lo “sviluppo astraente” che cerca, apparentemente, la negazione della forma ci confonde, ancor di più ci disorienta la sintesi tra sfondo ed elementi compositivi in diatriba aperta di gestaltica natura. Tra le opere, oltre ai paesaggi di sorprendente impatto scenico, semplici “sedie”. Ecco la raffigurazione di segni in forma di oggetti di uso quotidiano, sedie pronte ad accogliere, forme dinamiche non fisse, quasi instabili che seducono l’attenzione del fruitore stimolandone la sfera emotiva. L’oggetto di uso quotidiano è come avulso da una qualsiasi forma di atmosfera, di clima… L’artista tenta di riconciliare la non sostanza di atmosfera e la parallela atmosfera domestica in una prima dimensione. C’è una seconda dimensione nel quadro una seconda profondità, s’intravedono altre forme, che si ripropongono ma sono cancellate, altre ipotetiche sedute, appartenenti ad un passato recente o remoto? L’indefinito è l’invito alla riflessione… L’artista, utilizzando una sorta di ambivalenza tra il visto e non visto, costruisce per istinto il suo stato emozionale che prende forma con le opere , l’intento è di pro-vocare, voler portare chi osserva a sentire ciò che l’artista prova nel momento in cui compie l’opera.