Raul Eduardo Rodriguez – Borderland-Mediterraneo
Mostra a cura di Sara Cavallo, in collaborazione con la libreria Polarville e con un testo critico di Antonio Gasbarrini, Borderland-Mediterraneo è il racconto video e fotografico dell’istallazione di Raul Eduardo Rodriguez nel Fossato a Colle di Lucoli.
Comunicato stampa
Venerdì 9 marzo, alle ore 18:00, Sharky Art Gallery presenta “Borderland-Mediterraneo, racconti di un’istallazione”, di Raul Eduardo Rodriguez, lettura fotografica di Luca Di Giacomantonio, Giampiero Duronio, Stefano Pettine, Serena Vittorini, Lorenzo Di Cola, Roberto Soldati, Sonia De Michele, Antonio Di Cecco, Roberto Grillo.
Mostra a cura di Sara Cavallo, in collaborazione con la libreria Polarville e con un testo critico di Antonio Gasbarrini, Borderland-Mediterraneo è il racconto video e fotografico dell’istallazione di Raul Eduardo Rodriguez nel Fossato a Colle di Lucoli.
Un’istallazione che narra il tema dei migranti che attraversano quella che è stata definita come “la strada più mortale d’Europa”, il Mediterraneo.
Si tratta di una barca senza fondo sospesa su un tronco, costruita con materiali di recupero: i remi, il barile a terra, le scarpe, tutto è stato trovato in loco. Le piccole figure plastificate, silhouette senza volto, anonime come senza nome sono i migranti che vagano in quel mare. Ad avvolgere mortalmente il tutto un serpente di banconote simbolo del continuo giro d’affari e mafia che fa si che questa tragedia non abbia mai fine.
Presso la galleria il racconto di questa triste storia è affidato all’obiettivo fotografico di otto fotografi, ognuno dei quali ha colto un particolare diverso. Immagini a volte più nitide, altre più sfocate, quasi miopi; focus su un particolare, visioni d’insieme e stereoscopiche, foto da reportage e notturni si mescolano tra loro come tante voci narranti di un solo racconto.
Infine la presenza di quattro frammenti di legno che sembrano i residui del naufragio della barca; provenienti dalla mostra “Tarli e Tarli” di Raul (Polarville, Febbraio 2016), essi vogliono rappresentare proprio questo, il pensiero di una tragedia senza fine che dovrebbe rodere le coscienze come un tarlo. Come sottolinea lo stesso Raul, “la realtà travalica l’arte” e l’arte qui deve scuotere e far pensare.