Camilla Riccò – Come un fiume
“Come un fiume” è il non aver coscienza esatta del momento, è il non riuscir più a capirne l’intenzione e a riafferrarne la logica.
Comunicato stampa
“Come un fiume” è il non aver coscienza esatta del momento, è il non riuscir più a capirne l’intenzione e a riafferrarne la logica. È la sensazione di essere entrati nell’acqua solo per bagnarsi i piedi, venendo all’improvviso travolti dalla forza irruenta di un fiume in piena. La violenza dell’acqua non permette di uscire, la corrente diventa sempre più forte, il fiume s’ingrossa trascinandoti a fondo. E non riesci a ricordare più come tutto ebbe inizio.
Le fotografie di Camilla Riccò raccontano di persone che sono state travolte da un passato di anoressia e di bulimia. Le storie scorrono veloci, in un flusso d’immagini e di parole, di emozioni vissute e di oggetti ritrovati. In pochi hanno chiaro il momento in cui sono diventati schiavi del peso, del cibo, delle calorie e della propria immagine. Il comune denominatore delle storie ascoltate è la guerra che si scatena dentro.
Ai margini rimane un dolore gelido, un’andarsene immobile, un tempo silenzioso. Il mondo introspettivo di “Come un fiume” è un susseguirsi di sequenze dai contorni indefiniti. Come in un mosaico, questo progetto è composto da tanti piccoli tasselli, e solo osservando con sguardo ampio è possibile cogliere la totalità di quel che si cela dietro un disturbo alimentare.
Camilla Riccò
Camilla Riccò (1987, Firenze) ha frequentato il corso annuale alla Scuola Internazionale di Fotografia A.P.A.B. di Firenze e il corso triennale di fotografia alla Fondazione Studio Marangoni. Consegue il diploma nel settembre del 2015 e ottiene poi una borsa di studio. Partecipa al bando per la residenza d’artista Air Frosterus a Kärsämäki, nella Finlandia del Nord, e trascorre là cinque mesi nel 2016 e due mesi nel 2018. Camilla ha lavorato come assistente di Arno Rafel Minkkinen ed è oggi fotografa freelance in Toscana.