Lucenera. Il fumetto ottocentista contemporaneo
Barbara Baldi, già apprezzata colorista e illustratrice, esordisce nel romanzo grafico con un taglio espressivo molto particolare che, attraverso la colorazione digitale, ricrea atmosfere tipiche della grande pittura europea del secondo Ottocento.
Nottinghamshire, dicembre 1850. Flintham Hall Manor è una grande residenza nobiliare, che sorge isolata nella campagna inglese imbiancata eccezionalmente dalla neve. Il freddo meteorologico rispecchia alla perfezione il gelo che si diffonde alla notizia della morte dell’anziana Lady Sutherland. Ne sono eredi le due giovani nipoti, sorelle, ora sole al mondo.
Il testamento recita: “A Clara, che adora i cani e i suoi giardini, lascio Flintham Hall Manor, certa che nelle sue mani la tenuta tornerà ai fasti di un tempo. A Olivia, che ha sempre prediletto una vita libera e mondana, lascio l’equivalente del valore della tenuta in fondi fiduciari che potranno essere convertiti in sterline e garantire una dote importante”. Sembrerebbe che la nonna abbia agito molto accortamente nella suddivisione dei beni, ma a sorpresa la sanguigna Olivia si dichiara contrariata e offesa e fa subito le valigie per Londra, piantando in asso la più remissiva ed esangue Clara. Fin qui la premessa della narrazione.
DAL ROMANZO AL FUMETTO
Rimasta sola a gestire l’andamento della casa e dei terreni, la troppo giovane Clara – tanto tenace quanto fatalmente sperduta – nel corso dell’anno successivo deve affrontare una disgraziata sequela di difficoltà. I continui imprevisti negativi aggravano in modi irrimediabili la sua situazione finanziaria, tanto da costringerla ad abbandonare l’amata tenuta per andare a lavorare come inserviente, indecorosamente, presso un’altra famiglia ricca. Le sue umiliazioni continueranno implacabili, fino e oltre un fugace momento di reincontro con la sorella. Poi giungerà una conclusione relativamente consolatoria, che non sarebbe corretto rivelare qui. Ciò che importa è rilevare l’adesione della vicenda alle caratteristiche di quel tipico romanzo ottocentesco, soprattutto inglese, in cui scrittori – e più che altro scrittrici – di provata sensibilità psicologica narravano le vicissitudini esistenzial-sentimentali di più o meno fortunate signorine di buona famiglia. Una scelta come minimo sorprendente, oggi: del tutto controcorrente, tanto sul piano dei contenuti quanto su quello della vestizione grafica. Luci basse, luci spente, luci nere.
UN’OPERAZIONE CORAGGIOSA
L’operazione risulta senza dubbio curiosa, e a suo modo coraggiosa. Nel lungo lavoro di realizzazione, oltre cento pagine di immagini ricercate, Barbara Baldi mette a frutto le sue precedenti esperienze di illustratrice e colorista (in un ricco percorso dall’Accademia Disney, Monster Allergy e Sky Doll a collaborazioni con Pixar e Marvel, passando per il cinema d’animazione delle Winx) per sperimentare alcuni modi espressivi, anche differenti tra loro, al fine di ridar vita a un circoscritto universo dai sapori del tutto démodés: ovvero, le fitte pennellate preimpressioniste francesi e inglesi di metà Ottocento che eccellevano specialmente nelle atmosfere introspettive e nei paesaggi esterni più romanticamente evocativi. Il tutto – e pure ciò appare inusuale – facendo ricorso alla tecnica digitale in maniera quasi esclusiva e appena in pochi casi anche mista, tra matite e acquerelli infine perfezionati con lo sfumino Photoshop. A testimoniare una via di ricerca estetica “sentimentale” senz’altro autonoma e degna di attenzione.
– Ferruccio Giromini
Barbara Baldi – Lucenera
Oblomov Edizioni, Quartu Sant’Elena 2017
Pagg. 120, € 20
ISBN 9788885621053
www.oblomovedizioni.com
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