Cesare Nardi Souvenir d’Italie
Che cosa rimane nella memoria della “scena fissa del Novecento italiano, secolo, che non dimentichiamolo, ha visto nel nostro Paese la realizzazione di opere d’arte e di architettura di respiro internazionale? Parte da questo interrogativo la ricerca di Cesare Nardi, le cui opere – frutto di un attento studio della grammatica razionalista italiana – si inverano in “sculture da parete”.
Comunicato stampa
“L’architettura è la scena fissa delle vicende dell’uomo, carica di sentimenti di generazioni, di eventi pubblici, tragedie private, fatti nuovi ed antichi” Aldo Rossi
Che cosa rimane nella memoria della “scena fissa del Novecento italiano, secolo, che non dimentichiamolo, ha visto nel nostro Paese la realizzazione di opere d’arte e di architettura di respiro internazionale? Parte da questo interrogativo la ricerca di Cesare Nardi, le cui opere – frutto di un attento studio della grammatica razionalista italiana – si inverano in “sculture da parete”, bianche figure tridimensionali in legno, liberamente ispirate ai caratteri stilistici propri del razionalismo italiano, trasfigurati e mediati dalla sensibilità dell’artista fino ad assumere forme, volumi e superfici che parlano un linguaggio evocativo, fra realismo e metafisica.
Cesare Nardi, architetto e scultore, vive e lavora a Carrara. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali: la stele ai primi caduti della Resistenza Apuana a Carrara nel 2003, il monumento alla cantante e attrice sarda Maria Carta nel 2005, l’Opera Hall, concorso indetto dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara nel 2007, solo per citarne alcuni; nel 2018 ha vinto un concorso per la ristrutturazione di una piccola chiesa del XVI secolo dedicata a Santa Maria a Ile Rousse in Corsica.