Niko de La Faye. Da Pechino a Dakar a bordo di una scultura cinetica
Parola all’artista francese di stanza a Pechino che sta realizzando un viaggio-performance a bordo di un mezzo di trasporto non convenzionale: il tipico triciclo cinese.
L’ultima volta che lo abbiamo incontrato, nel giugno del 2012, Niko de La Faye (Francia, 1978) aveva da poco terminato la prima parte della sua performance artistica pedalando il suo M2B da Pechino a Shanghai. Aveva appena percorso i primi 1600 km dei 31mila accumulati a bordo del sanlunche, il tipico triciclo cinese, trasformato in un’opera d’arte cinetica.
Abbiamo incontrato l’artista a Pechino e ci ha raccontato le tappe principali della sua performance dal 2011 a oggi, anticipando la sua prossima partecipazione alla Biennale di Dakar.
IL PROGETTO
M2B nasce nel 2011 quando l’artista, affascinato da queste piattaforme commerciali mobili che popolano le strade cinesi, ha pensato di convertirne l’uso e farne una scultura cinetica.
Sulla struttura del triciclo l’artista ha confezionato un piccolo cosmo itinerante. Le otto sfere agli angoli rappresentano gli otto trigrammi della cosmologia taoista, la cui combinazione compone l’universo. I solidi geometrici che ruotano con il muoversi del triciclo costituiscono una rappresentazione della Exceptionally Simple Theory of Everything del fisico americano Garrett Lisi, secondo cui in fisica ogni cosa si riduce alla geometria e all’interazione tra parti elementari. La scultura cinetica su di un mezzo di trasporto è un riferimento al lavoro dell’artista cinetico francese Nicolas Schöffer.
M2B vuole quindi re-introdurre il tradizionale triciclo cinese nel suo habitat naturale, la strada, ma, come ci spiega de la Faye, con una diversa missione: “mostrare che la scultura si muove al ritmo del traffico, senza prendere parte ad alcun processo produttivo, ma suscitando sorpresa e domande lungo la strada […] è stata creata per essere un’interferenza poetica che appare nel traffico cinese.”.
IL VIAGGIO-PERFORMANCE. ASIA
Dopo aver circolato per più di un anno tra le strade di Pechino, nell’aprile 2012 M2B celebra il suo anniversario cominciando il viaggio verso Hong Kong. 80 giorni, 3600 km, due primavere, sono i dati che costituiscono la prima parte della performance, scelta al tempo come protagonista del festival sino-francese “Croisements” e partecipe della cerimonia di apertura dell’HK Contemporary Art Fair.
Qual è stata la reazione della comunità cinese alla vista del tradizionale mezzo di trasporto trasformato in performance artistica?
Alla domanda, che si fa interprete di una naturale curiosità occidentale e che appare forse un po’ scontata, de La Faye risponde: “In Cina M2B suscita fascinazione e domande lungo il suo cammino; l’opera è stata definita dalla stampa cinese “un magico stimolatore di immaginazione”. In questa società che cambia velocemente e in un ambiente che si modifica di continuo, M2B celebra la poesia, il distacco e la riflessione”.
EUROPA E AMERICA
Il percorso continua, tra mostre, workshop e conferenze, verso la Francia toccando così due continenti. Nel 2014 M2B è invitata a Parigi, come ambasciatore culturale, per partecipare al 50esimo anniversario delle relazioni diplomatiche sino-francesi prendendo parte al YIA Contemporary Art Fair.
Nell’agosto 2016 salpa alla volta dell’America riuscendo così a connettere nel suo percorso un altro continente. L’invito questa volta arriva dal NYC Department of Transportation per il Summer Street della città di New York.
AFRICA
La rocambolesca odissea, per terra e per mare, di M2B non finisce qui. Nell’anno cinese del cane arriverà a toccare il quarto continente, l’Africa, non limitandosi, così, a unire solamente Oriente e Occidente. Tra maggio e giugno il triciclo cinetico avrà la possibilità di interagire con i visitatori della DAK’ART Contemporary Art Biennale attraverso una nuova veste di luci e ombre. Un telo bianco coprirà la struttura cubica dando vita, al calar del sole, a un astratto teatro di luce in movimento per le strade di Dakar.
Per l’occasione de La Faye collaborerà con il gruppo franco-senegalese Guiss Guiss Bou Bess, il cui progetto musicale arricchirà la performance di M2B di un significato sinestetico: “La complessa tela che verrà creata è l’incrocio fra tradizione e modernità, Est, Ovest, Nord e Sud”.
IL GIRO DEL MONDO IN SANLUNCHE
Arrivati a questo punto del viaggio e della nostra conversazione, un’altra domanda sorge spontanea all’artista: Ci puoi anticipare qualcosa sulla prossima meta? È in progetto il giro del mondo in triciclo?
La risposta rimanda all’origine del progetto: “Questo lavoro è una rappresentazione dell’universo posizionata su un triciclo cinese tradizionale. Il voluminoso carico sulla parte posteriore della bici è un meccanismo che usa sia i riferimenti orientali sia quelli occidentali per creare un modello del cosmo”.
ll cosmo, il tutto, la cultura occidentale e quella orientale, il nord e il sud, la sinestesia, il movimento… la risposta sibillina fa percepire una volontà da parte dell’artista di completare il viaggio toccando tutti i continenti, compresa l’Oceania.
M2B: da MUKS a BEKS
Una volta toccati tutti i continenti M2B potrà realizzare la sua trasformazione da MUSK (Mobile Urban Kinetic Sculpture) a BEKS (Butterfly Effect Kinetic Scupture). Esaurita la sua missione cosmica, il sanlunche, che si trova ancora allo stadio di MUSK, potrà finalmente risposare in uno spazio a lui destinato e assurgere al suo nuovo compito senza tradire la sua natura cinetica. BEKS sarà costituita dal cubo cinetico sradicato dal suo triciclo, un’installazione che invita le persone a interagire mettendo in moto il cosmo di forme attraverso un pulsante, “un’installazione che invita il pubblico a pensare al proprio potere come individuo. Rappresenta anche il tentativo dell’umanità di comprendere quale sia il proprio posto nell’universo”.
‒ Giorgia Cestaro
www.m2bproject.com
www.nikodelafaye.com
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati