I Papi di Napoleone
Esposti due dipinti di Giovanni Gasparro raffiguranti Pio VI e Pio VII accanto a opere di fine ’700 inizio ’800 che illustrano i momenti salienti dei due pontificati
Comunicato stampa
Giovanni Gasparro. I Papi di Napoleone è un’esposizione incentrata su due dipinti del giovane artista pugliese raffiguranti i pontefici regnanti durante l’età di Napoleone: Pio VI Braschi e Pio VII Chiaramonti. La mostra, ospitata al Museo Napoleonico dal 22 marzo al 6 maggio 2018, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Insieme ai due dipinti saranno esposti anche alcuni bozzetti, utili per comprendere il processo creativo dell’artista. A corredo dell’esposizione, il Museo Napoleonico presenterà un selezionato nucleo di opere grafiche generalmente conservate nei depositi, attraverso le quali saranno illustrati aspetti e momenti differenti dei pontificati di Pio VI e Pio VII, entrambi caratterizzati da lunghi periodi d’esilio.
In un ideale dialogo con i dipinti di Giovanni Gasparro, saranno esposti acquerelli, disegni, incisioni, realizzati da numerosi artisti significativi vissuti tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Tra essi, l’orafo Paolo Spagna, autore di un disegno raffigurante lo stemma di papa Braschi, Giuseppe Valadier, del quale si presenterà il progetto per un arco trionfale, e Jean–Baptiste Wicar, rappresentato in mostra da un raffinato disegno preparatorio per un grande dipinto oggi nella residenza pontificia di Castel Gandolfo.
Giovane, ma già affermato pittore, Giovanni Gasparro è nato a Bari nel 1983. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Il suo lavoro ha ricevuto importanti riconoscimenti: nel 2014, con Quum memoranda - ritratto di papa Pio VII (esposto in mostra), Giovanni Gasparro ha vinto il Premio Pio Alferano e il Premio Brazzale. Nella Basilica di San Giuseppe Artigiano all’Aquila ha dipinto 19 tele, commissionate nel 2011 a seguito del terremoto, che rappresentano il maggior ciclo di pitture religiose eseguito in Italia negli ultimi decenni.