Oltre la disabilità. A Siena una mostra di Josef e Anni Albers accessibile anche per non vedenti

Ideata da una giovane startup umbra, VIBE è un modello di mostra esperienziale, fruibile anche dai non vedenti. Il debutto a Santa Maria della Scala di Siena con le opere di Josef e Anni Albers

Vi abbiamo già raccontato il progetto di un espositore 3D per musei, prodotto da una startup torinese e pensato per tutte le tipologie di disabilità: un’invenzione importante, destinata a rivoluzionare la fruizione museale. Una rivoluzione che ora, grazie al progetto di un’altra giovane startup, potrebbe fare un passo ulteriore verso l’annullamento totale del concetto di disabilità, a favore di un’esperienza inclusiva e piacevole per ogni tipologia di pubblico. A realizzarlo – rivolto per ora al campo della menomazione visiva – ci ha pensato Atlante Servizi Culturali, una startup di Città di Castello che dal 2009 opera nel territorio nazionale con competenze specializzate nel settore dell’arte e che ha lavorato per tre anni alla costruzione di un partenariato europeo formato dall’Istituto dei Ciechi di Milano, da The Glucksman, University College Cork (Irlanda) e dal museo Vasko Lipovac di Spalato (Croazia) a cui ha aderito anche l’americana The Josef and Anni Albers Foundation.

IL PROGETTO

VIBE. Voyage Inside a Blind Experience – questo il nome del progetto, di cui Atlante è ideatore e capofila – prevede la creazione di un modello di mostra temporanea fruibile con le stesse possibilità sia da un pubblico normovedente che da portatori di disabilità visiva. Le opere sono accompagnate da speciali tecnologie in grado di offrire a tutti suggestioni tattili e uditive. Questo originale modello di allestimento – grazie al cofinanziamento dal programma Europa Creativa 2014-2020 dell’Unione Europea – farà il suo debutto al Santa Maria della Scala il prossimo 6 aprile con una mostra di lavori di Josef e Anni Albers, maestri del Bauhaus, che hanno concepito opere atte a stimolare la percezione di tutti i sensi poiché consideravano l’arte non come un oggetto da mostrare, ma come un’esperienza da vivere.

LA MOSTRA

Anni e Josef volevano che la loro arte portasse piacere e nuove esperienze nelle vite di più persone possibili. Percepivano un linguaggio universale e credevano in forme di piacere visivo che si estendono indietro e avanti nel tempo attraversando tutte le barriere”, afferma Nicholas Fox Weber, direttore della The Josef and Anni Albers Foundation, “lavorando su questo progetto proviamo a entrare dentro ciò che alcuni non hanno, per scardinare i preconcetti di coloro che la vista la danno per scontata, per andare oltre e ripensare l’esperienza”. Partendo dalle opere degli Albers il progetto espositivo, rivoluzionario e pionieristico, è stato, infatti, creato per permettere una fruizione totalizzante e capace di coinvolgere il pubblico con disabilità visiva al pari dei normovedenti.

UN MODELLO INEDITO

Un approccio innovativo, che si preoccupa di fondere in un unico esercizio conoscitivo sensoriale e partecipativo l’esperienza di visita di vedenti e non vedenti”, commenta Daniele Pittèri, direttore di Santa Maria della Scala, ente promotore della mostra, “inducendo i primi ad ampliare la propria capacità percettiva attraverso il tatto e i secondi di avvicinarsi alla complessità compositiva e stilistica delle opere.” Se infatti, ai visitatori ipovedenti e non vedenti, fino ad oggi, è stato riservato un approccio didascalico, finalizzato al riconoscere l’opera ripercorrendone con il tatto le linee compositive, con questa esposizione è possibile avvicinarsi a una esperienza che può dirsi estetica. Innanzitutto, grazie alla generosità della Fondazione Albers, sarà possibile toccare per la prima volta cinque opere originali di Josef e Anni Albers, oltre alle dodici riproduzioni in resina delle opere in mostra, realizzate dall’Istituto dei ciechi di Milano. Poi, la creazione di un corridoio buio favorirà l’esplorazione tattile dei materiali usati dalla coppia di artisti, stimolando i visitatori a riconoscerne caratteristiche e peculiarità attraverso il tatto. Il tutto arricchito da un’audioguida che si attiverà automaticamente quando i visitatori si avvicineranno ai punti di interesse, trasmettendo un’informazione audio pertinente al dettaglio toccato. Infine, un’intera sezione sarà dedicata all’ascolto e alla musica, che metterà in relazione le copertine da Josef Albers disegnate per la Command Records con le musiche contenute nei relativi vinili; il catalogo e le didascalie saranno in braille e il sito web sarà accessibile anche ai non vedenti. Dopo la prima tappa italiana a Santa Maria della Scala a Siena, l’esposizione Josef and Anni Albers. Voyage inside a blind experience si sposterà in altre due sedi museali europee, presso il The Glucksman, University College Cork in Irlanda e al Museo di arte contemporanea di Zagabria, in Croazia, partner della mostra.

      Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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