Silvio Giordano (Potenza, 1977) ci parla di fede con crocefissi, rosari, santini, agnello sacrificale e cori in sottofondo all’esposizione. Cori da stadio, però. Tutto ruota attorno al rito profano domenicale (anche se ora, con il famigerato “spezzatino”…) per eccellenza: la partita di calcio. Infatti, il sangue del sacrificio è raccolto da una coppa dei campioni, i crocefissi sono composti da palloni da calcio ricuciti dall’artista, e i santini prendono il posto delle figurine nell’intramontabile album Panini. E poi c’è la rete infuocata che ci porta in un inferno intricato, di relazioni pericolose che però non fermano la passione sfrenata e cieca dei tifosi.
Se questa messa in scena, se l’innalzamento di registro applicato al gioco del calcio e gli accostamenti che l’artista propone ci sembrano assurdi, paradossali, azzardati. Forse è il caso di riflettere se non stiamo andando in fuorigioco.
Ottavia Sartini
Firenze// fino al 15 marzo 2012
Silvio Giordano – Stadiodrome
a cura di Carolina Orlandini
LA CORTE ARTE CONTEMPORANEA
Via de’ Coverelli 27r
348 6401164
[email protected]
www.lacorteartecontemporanea.it
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati