Bordi/Borders/Bords #1 – Giulio Saverio Rossi
Il progetto K+D è lieto di invitarvi alla mostra Bordi/Borders/Bords. Primo appuntamento con Giulio Saverio Rossi.
Comunicato stampa
Il concetto di bordo, margine, di perimetro coincide con l'idea di finitezza, di chiusura ma anche di confine, vicinanza e inevitabilmente di interstizio.
K + D nasce dall'esigenza di avvicinare la creazione artistica alla sfera domestica e quotidiana, di sottrarla dunque alla concezione di evento inteso come temporalmente definito.
Le mostre progettate e curate sono il risultato di incontri e discussioni stratificati che si prolungano e arricchiscono giorno per giorno e che, infine, prendono forma all'interno dello spazio ben delineato dell'abitazione. La casa è un luogo chiuso per antonomasia, protetto e privato, il cui perimetro è fisicamente e burocraticamente stabilito, caratteristica questa che ci spinge a ripensare al concetto di bordo, di confine.
Le bord des mondes curata da Rebecca Lamarche – Vadel nel 2015 al Palais de Tokyo riflette sulla frase duchampiana «Peut on faire des oeuvres qui ne soient pas “d'art”?» tentando di dare una risposta a questa domanda la giovane curatrice francese evoca e allarga l'estensione del territorio della produzione artistica.
Tra un limite e un altro sopravvive un interstizio, una terra di nessuno dove secondo Bourriaud si creano quelle relazioni che sfuggono al controllo sociale e che nascono quindi spontanee.
Sulla definizione stessa di arte, ormai anch'essa “liquida” che sfugge ai dogmi che storicamente ha postulato e quindi distrutto, sullo spazio atipico di una casa che ospita opere si apre un ciclo di mostre che si muove su un instabile e simbolico margine di studio e sperimentazione.