Su Sky Arte: la mostra di Liu Bolin a Roma
Un documentario ripercorre l’esposizione dell’artista cinese ospite del Complesso del Vittoriano a Roma. Descrivendo i punti cardine della sua poetica
La nuova puntata della serie Exhibition, in onda mercoledì 11 aprile su Sky Arte HD, approfondisce la mostra, a cura di Raffaele Gavarro, che anima l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma. Protagoniste assolute le opere di Liu Bolin, artista cinese classe 1973 ‒ noto in tutto il mondo per i suoi interventi mimetici ‒ che iniziò il proprio percorso creativo negli ultimi anni della rivoluzione culturale, all’epoca in cui il suo studio, e un intero villaggio abitato da artisti indipendenti, furono demoliti dal governo. Questo evento segnò per sempre il linguaggio visivo di Bolin, che realizzò in Piazza Tienanmen, a Pechino, un’opera iconica: una sovrapposizione del suo volto a quello di Mao. La censura non fece desistere Bolin, che mise a punto un’altra versione dell’opera, oggi in mostra nella Capitale insieme ad altri settantadue lavori, datati fra il 2005 e il 2017.
Ciò che emerge è una riflessione sul rapporto dell’uomo con l’ambiente, con il potere, con il consumismo, con la modernità e con il passato, senza dimenticare uno sguardo rivolto al futuro. In Italia Bolin ha scelto di “mimetizzarsi” con il Colosseo, l’Arena di Verona, Pompei e il Teatro alla Scala, affrontando anche la delicata questione dei migranti. Restio a definirsi un artista politico, Bolin ha dichiarato nell’intervista firmata da Anna Migotto: “Il camaleonte in una situazione di pericolo cambia il colore della pelle, l’uomo invece tragicamente, in modo ridicolo, ha perso le sue capacità di cambiamento, per adattarsi all’ambiente perché pensa di essere il più forte, il più capace”.
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