10 anni di impegno sociale e cultura. Pianoterra a Napoli compie gli anni e guarda al futuro

L’associazione napoletana, onlus impegnata nel dare sostegno alle neomamme in difficoltà, festeggia il suo decimo compleanno, ricordando i progetti realizzati anche grazie all’apporto degli artisti contemporanei coinvolti in eventi culturali ed espositivi. Un nome tra tutti? Marina Abramović. Ecco la storia

Solidarietà e progettualità culturale, impegno sociale e sperimentazione artistica: sono questi i cardini su cui poggia la mission di Associazione Pianoterra, onlus nata a Napoli nel 2008 per sostenere le neomamme e i bambini in difficoltà, e della “sorella” e omonima Fondazione Pianoterra, nata a Roma nel 2013 con lo scopo di contrastare la povertà e la diseguaglianza sociale attraverso la promozione di progetti che utilizzino la cultura come strumento di emancipazione e sviluppo delle potenzialità individuali di persone che vivono in contesti difficili e marginali. Una storia lunga dieci anni, quella dell’Associazione napoletana, fatta di mamme, bambini, progetti e storie a lieto fine che verranno raccontati in occasione di Dieci anni di Pianoterra. Un bilancio, la presentazione del bilancio di missione che si svolgerà alle ore 16 del 13 aprile al MANN – Museo Archeologico di Napoli.

Attività svolte dall'associazione Pianoterra a Napoli

Attività svolte dall’associazione Pianoterra a Napoli

L’ASSOCIAZIONE

“Pianoterra nasce come una piccola onlus con l’obiettivo di creare a Napoli uno spazio in cui mamme e neomamme in difficoltà economiche e sociali potessero trovare un luogo amico in cui trovare supporto per i loro bisogni primari”, racconta ad Artribune Giusy Muzzopappa, antropologa e responsabile area comunicazione e raccolta fondi. “Il nostro primo progetto, infatti, è stato ‘Diritto di poppata’, con cui ci siamo impegnati a distribuire gratuitamente latte artificiale (dietro naturalmente indicazione del pediatra e dei servizi sociali e laddove necessario) alle donne impossibilitate ad allattare i loro figli al seno”. Ma in che modo l’arte e la cultura giocano un ruolo importante all’interno di una onlus impegnata nel sociale? “La nostra idea”, continua Muzzopappa, “è stata quella di instaurare con le mamme in difficoltà a cui abbiamo dato il nostro supporto un ‘patto di reciproca responsabilità’, ovvero un rapporto che prevede, da parte delle mamme e delle famiglie, l’impegno di iniziare un percorso di rafforzamento alla genitorialità, attraverso attività creative che possano consolidare il legame tra mamma e bambino e garantire ai neonati già dai loro primi giorni di vita uno sviluppo sano e sereno”. Un vero e proprio “percorso di cambiamento” insomma, come lo ha definito Alessia Bulgari, socio fondatore e presidente di Pianoterra: “affiancare le persone più vulnerabili in un percorso di cambiamento: è forse questa la sintesi più precisa dell’essenza di Pianoterra. Ogni giorno, ci sforziamo di accompagnare il cambiamento contribuendo a imprimergli una direzione e a fornirgli l’energia necessaria – fiducia, autostima e altre risorse che spesso sono nascoste. Cerchiamo di attivare queste risorse, di mettere in luce le alternative, di aprire finestre su altri mondi”.

Domani, Punta Ala, 1999, ph. Alessia Bulgari, courtesy Fondazione Pianoterra

Domani, Punta Ala, 1999, ph. Alessia Bulgari, courtesy Fondazione Pianoterra

LA FONDAZIONE E LE INIZIATIVE LEGATE ALL’ARTE

Da queste premesse è quindi nata la Fondazione Pianoterra, con lo scopo di promuovere progetti artistici che abbiano come fine l’emancipazione sociale e culturale delle persone che vivono in contesti disagiati. Sono quasi un centinaio gli artisti che in questi anni sono stati interpellati dalla fondazione per contribuire, ognuno con i propri linguaggi e stili, al supporto e al miglioramento delle aspettative di vita di mamme e bambini attraverso l’arte. Per fare qualche esempio, rientrano tra queste iniziative Little Ones, progetto fotografico ed editoriale di Pianoterra Onlus e di Alessia Bulgari, edito da Trolley Books dedicato ai bambini e al loro mondo con prefazione a cura di Marina Abramović; Giant, cortometraggio in realtà virtuale di Milica Zec e Winslow Turner Porter III che tratta dell’esperienza della guerra; ma soprattutto The Milky Way, progetto ideato e curato da Damiana Leoni per sostenere le attività di Pianoterra. Si tratta di una mostra d’arte che coinvolge artisti contemporanei italiani e stranieri che, con le loro opere, scelgono di sostenere i progetti dell’associazione. In che modo? Attraverso la raccolta fondi. “Il titolo ‘The Milky Way’ nasce in occasione del primo progetto della fondazione, ‘Diritto di poppata’, come riferimento al latte”, ci spiega Damiana Leoni. “Ma la Via Lattea è anche un’aggregazione di stelle, e queste stelle potrebbero essere in qualche modo i tanti progetti di Pianoterra, ma anche tutti gli artisti coinvolti”. La prima edizione di The Milky Way si è svolta a Napoli nel 2014 presso la Galleria Lia Rumma per poi passare, negli anni successivi, anche da Roma e Milano. Ma nel 2018, in occasione del decennale dell’associazione, la rassegna ritorna nuovamente a Napoli con un tema speciale: “abbiamo scelto come tema ‘Amore tuo/ Your love’ per celebrare i dieci di attività di Pianoterra”, conclude Leoni. “Sarà una mostra di fotografia, in cui ad artisti e a fotografi professionisti sarà chiesto di dire cosa è per loro l’amore”.

– Desirée Maida

Napoli // 13 aprile 2018
Dieci anni di Pianoterra. Un bilancio
MANN – Museo Archeologico di Napoli
www.pianoterra.net

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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