Nancy Burson- Composites
La Pioniera dei ritratti computer-generated.
Comunicato stampa
La galleria Paci contemporary è lieta di annunciare la mostra personale "Nancy Burson: Composites. La Pioniera dei ritratti computer-generated", incentrata sulla fotografa americana NANCY BURSON, l'ultima grande “new entry" della galleria.
Sin dall'inizio della sua carriera artistica, Nancy Burson si è interessata alle interazioni tra arte e scienza ed è stata tra i primi artisti ad applicare la tecnologia digitale al genere della ritrattistica fotografica. Attraverso la sintesi di diverse foto, resa possibile dall’impiego del suo personalissimo metodo di lavoro, Burson genera opere completamente nuove che sfidano la verità fotografica con la nascita della manipolazione digitale. Il suo lavoro è da considerarsi unico perché è stata la prima artista a introdurre i ritratti “composite” nell'era elettronica. È conosciuta, infatti, proprio per il suo lavoro pioneristico nell’uso delle tecnologie di morphing: l’uso di programmi computerizzati per cambiare o sovrapporre le foto mostrando nuovi aspetti dell'età, della razza o del personaggio del soggetto originale. Oltre alla fusione di due o più immagini in un “composite”, il lavoro di Nancy Burson include anche immagini modificate al computer attraverso un sistema deformante che interviene cambiando la realtà di un'immagine, invecchiando e ringiovanendo fotografie e proiettando, così, un ritratto nel futuro o nel passato.
In collaborazione con i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, Nancy Burson ha iniziato a produrre ritratti “composite” generati al computer tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80: ha sviluppato, così, un software che può essere utilizzato per "invecchiare" un volto umano. Il suo lavoro affonda le proprie radici in secoli di studi sociali, scientifici e pseudo-scientifici sul volto umano. Tuttavia, l'atteggiamento dell’artista verso la scienza è da sempre intriso di ironia e di una profonda consapevolezza delle assurdità insite in molti concetti storici, come quelli di razza e genere, che oggi diamo per scontati. La grande mostra antologica "Composites" esplora i primi lavori pionieristici di Nancy Burson a partire dal 1976 ("Method and Apparatus for producing an image of a person’s face at a different age") sino alle serie "Composite" degli anni '70 e '80. Combinando e manipolando digitalmente immagini di individui spesso molto noti, tra cui star del cinema e leader mondiali, Burson esamina questioni politiche, genere, razza e standard di bellezza.
In “Beauty composite", ad esempio, la fotografa ha cercato di analizzare i cambiamenti di stile nel corso del tempo, chiedendosi come fossero le star del cinema femminile degli anni '50 rispetto a quelle degli anni '80. In un’immagine (First Composite), ha combinato Bette Davis, Audrey Hepburn, Grace Kelly, Sophia Loren e Marilyn Monroe. In un’altra (Second Composite), ha unito Jane Fonda, Jacqueline Bisset, Diane Keaton, Brooke Shields e Meryl Streep. Queste opere costituiscono una vera e propria investigazione sulla bellezza: il volto è diventato letteralmente una memoria topografica di estetiche umane, un documento della storia degli standard di bellezza che sopprimono l’individualità. In "Lion/Lamb" i nemici naturali diventano un essere unico. "Warhead", diversamente, è nato utilizzando le immagini di cinque leader mondiali, ciascuno rappresentato proporzionalmente dal numero di testate nucleari potenzialmente schierabili dalla nazione che hanno guidato: Ronald Reagan (55%), Leonid Brezhnev (45%), Margaret Thatcher (meno dell'1%), François Mitterand (meno dell'1%) e Deng Xiaoping (meno dell'1%).
Nel 1981 Burson brevettò, inoltre, un rivoluzionario programma per computer - ancora usato oggi dall'FBI per aiutare a localizzare le vittime di rapimento di minori – in grado di produrre immagini di come sarebbero invecchiati i soggetti nel tempo: The Age Machine. Nel tristemente noto lavoro "Etan Patz Update", ad esempio, un bambino scomparso viene "ricreato" nel suo aspetto futuro.
Una sezione speciale della mostra sarà poi dedicata alla serie dei "Composite paintings" del 1986: Nancy Burson ha impiegato la sua solita tecnica per combinare e mescolare alcuni dei più famosi capolavori di artisti del XX secolo quali Picasso, De Kooning, Rothko, Cézanne, Van Gogh, Newman ...
Un grande volume antologico sarà pubblicato a corredo della mostra.
Le opere di Nancy Burson sono esposte in musei e gallerie in tutto il mondo e sono parte delle collezioni di importanti musei quali il Metropolitan Museum of Art di New York; il Whitney Museum of American Art, New York City; il Centro Internazionale di Fotografia, New York City; New Museum, New York City; la Biennale di Venezia, Venezia; il Museo delle arti contemporanee, Houston; e il Museo di fotografia contemporanea, Chicago.