miart: come cambia la fiera? Riflessioni a caldo dagli stand
miart: riflessioni sulla fiera nel suo secondo giorno di apertura. Ecco cosa pensano i galleristi, in uno scenario internazionale non semplice. Alessandro Rabottini, buona la seconda.
miart sembra avere quest’anno delle sembianze diverse. La fiera ha una allure un poco meno sofisticata, forse un pelo più “commerciale” senza che questo sia considerabile come un aggettivo detto in chiave negativa. La fiera è di alto livello, composta e precisa, con pochi picchi clamorosi, ma con una qualità diffusa assai elevata. L’aumento delle gallerie, notevole, è stato abbastanza assorbito ma in qualche maniera si sente. La fiera è più “di mercato” e vivaddio per certi versi. La folla dell’opening è stata quella giusta e anche il successivo venerdì è sfilato via scongiurando l’effetto deserto che in anni passati miart (e non solo miart) hanno registrato per il giorno immediatamente successivo all’inaugurazione.
COSA PENSANO I GALLERISTI
LA STORIA COMPLICA LE COSE
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