miart 2018: com’è andata la fiera? La parola ai collezionisti
Abbiamo intercettato in fiera alcuni importanti collezionisti e abbiamo chiesto loro un parere su questa edizione di miart. Ecco i loro commenti mentre la fiera chiude l’edizione 2018.
Le nostre impressioni a caldo su miart 2018 ve le abbiamo date attraverso gli scatti dei nostri fotografi. Siamo inoltre andati in giro per gli stand a carpire le impressioni e i giudizi degli addetti ai lavori su questa seconda edizione curata da Alessandro Rabottini. Una fiera tendenzialmente di buon livello, anche se con un’impronta meno sofisticata e più “commerciale”, senza che questo rappresenti per forza un elemento negativo. Ma cosa pensano di questa edizione i protagonisti? Dopo aver registrato il commento a caldo dei galleristi, la parola passa ai collezionisti. Ecco chi abbiamo incontrato e cosa ci ha raccontato.
– Mariacristina Ferraioli e Santa Nastro
PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO
Non ha certo bisogno di presentazioni, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima fondazione torinese e una delle personalità più influenti del sistema dell’arte. Giudizio più che positivo sulla fiera da parte della collezionista. “L’ho trovata molto vivace, grazie all’ottimo lavoro di Alessandro Rabottini”, ha raccontato ad Artribune, “ogni anno è sempre più interessante e con un’ampia presenza di gallerie, molte delle quali ben allestite. Ho apprezzato la sezione “Decades” curata da Albero Salvadori e la sezione “Generations” curata da Lorenzo Benedetti. Uno stand da segnalare? Quello della Fondazione IEO-CCM (Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino), dove si può acquistare l’opera di Marcello Maloberti VIR TEMPORIS ACTI, un multiplo in edizione limitata il cui ricavato della vendita andrà a sostegno dei progetti della Fondazione IEO-CCM”.
IRINA ZUCCA ALESSANDRELLI
Irina Zucca Alessandrelli è la curatrice di Collezione Ramo, una vasta raccolta di opere su carta iniziata da Giuseppe Rabolini alcuni anni fa. Anche qui un giudizio decisamente positivo sulla fiera. “La mia parte preferita di miart è Decades”, ci racconta la Zucca Alessandrelli, “vedere le opere di Afro, le superfici lunari di Turcato, le splendide sculture di Munari e Consagra apre il cuore. Scoprire i grandi maestri del Novecento presentati al meglio con lo spazio che si meritano è un vero piacere. La sezione moderno aveva degli stand molto ariosi che invitavano a guardare le opere con agio e attenzione. Ci sono ancora molti nomi del 900 da rivedere e miart offre ogni anno una buona occasione per ristudiarli”.
GIORGIO FASOL
Giorgio Fasol è uno dei più importanti collezionisti italiani, da sempre molto attento nel sostegno dei giovani artisti. Anche il giudizio di Fasol sulla fiera è tendenzialmente positivo anche se non mancano alcuni suggerimenti per migliorare la fruizione della fiera. “Ho trovato la fiera migliorata anche quest’anno”, racconta Fasol, “molti collezioni e persone interessate i primi due giorni, molti curiosi il giorno dopo. La qualità degli stand è piuttosto alta. Una menzione va alla galleria Giovanni Bonelli con opere molto belle di Gianni Pettena, ma anche alla galleria Frittelli e a Il Ponte. In generale ho trovato una qualità molto alta anche nell’offerta culturale in città, tante mostre belle da vedere, tra cui segnalo la mostra curata da Marco Scotini ai Frigoriferi Milanesi. Solo due appunti sulla fiera: le code e l’attesa lunghissima al guardaroba e al bar. Bisogna assolutamente lavorare per migliorare i servizi o semplicemente assumere più personale”.
VITTORIO GADDI
Vittorio Gaddi ha iniziato a collezionare arte contemporanea negli anni ‘90. La sua collezione vanta opere di artisti internazionali che espone in due sedi a Lucca, a breve distanza l’una dalle altre. Il giudizio del collezionista sulla fiera è molto positivo. “Questa edizione di miart mi è piaciuta davvero molto”, racconta Gaddi ad Artribune, “perché la qualità degli stand è davvero alta ed il profilo è sempre più internazionale. Mi è piaciuto tutto in generale ma una menzione speciale va alla galleria di Isabella Bortolozzi che ha presentato un solo show di Stephen G. Rhodes che mi ha colpito particolarmente”.
ULI SIGG
Svizzero di origine, è tra i più importanti collezionisti di arte cinese al mondo. Milano ha ospitato il 13 aprile una sua conferenza, con Maurizio Bortolotti, al Museo della Scienza e della Tecnica, organizzata da Gluck50. Artribune lo ha intercettato e intervistato lungamente: la nostra conversazione sarà online nei prossimi giorni. Nel frattempo gli abbiamo chiesto un parere su miart: “sono stato qui per la prima edizione del miart. Beh, è impressionante come siano cambiate le cose e come sia stato ridefinito il progetto in termini di proposta, di gallerie partecipanti e dei collezionisti presenti. Inoltre ci sono molti stand ben curati.Il focus non è su opere di grandi dimensioni, legate a grandi budget, ma questo non significa che non ci sia un’ottima proposta e credo che dipenda anche dal pubblico che si ha. Penso che il team stia facendo un gran lavoro”.
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