Nicolas Deshayes – Lupa

Informazioni Evento

Luogo
BASEMENT ROMA
Viale Mazzini 128, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lunedì - Venerdì, H. 14,00 - 19,00

Vernissage
18/04/2018

ore 19

Artisti
Nicolas Deshayes
Generi
arte contemporanea, personale

I tre lavori installati sono gli ultimi di una serie di sculture-termosifone che l’artista francese, di base nel Regno Unito, Nicolas Deshayes ha avviato nel 2015 in occasione della sua prima mostra personale a Glasgow, in Scozia.

Comunicato stampa

Gli scienziati non sanno come sia iniziata la vita sulla Terra. In realta` non vi e` modo di sapere per certo cosa sia successo quattro miliardi di anni fa. E` ampiamente accettato che la vita si sia formata in un brodo primordiale di sostanze organiche e che un singolo batterio sia l’antenato comune di ogni essere vivente.
I primi mammiferi sono apparsi solo 200 milioni di anni fa. Il nostro pianeta allora offriva un ambiente inospitale, caotico ed estremamente caldo. Il calore e` un elemento essenziale per la nascita della vita stessa.

Una volta entrati negli spazi di BASEMENT ROMA il calore inizia a divampare, lentamente, a ondate. Piu` ci addentriamo, piu` ne siamo sopraffatti. E` un po’ come entrare in un corpo, forse in uno stomaco umido.
Un sistema di tubature basse e sottili percorre l’intero perimetro della galleria. Niente e` frammentato, tutto e` connesso. Come il sistema circolatorio di un mammifero, e` uno schema chiuso, dove il fluido non devia mai il percorso. Il calore e` generato da un boiler, che come un cuore, pompa e regola la temperatura. Le tubature entrano in tre sculture distinte che caratterizzano ogni stanza. Una delle sculture e` piu` grande delle altre due e sembra creare un tragitto a se´ stante, simile a un singolare simbolo dell’infinito o a un verme che si morde la coda. Come organi e intestini, le sculture sono irrorate di acqua calda, e funzionano anche come termosifoni.

I tre lavori installati sono gli ultimi di una serie di sculture-termosifone che l’artista francese, di base nel Regno Unito, Nicolas Deshayes ha avviato nel 2015 in occasione della sua prima mostra personale a Glasgow, in Scozia.

Le sculture sono realizzate in poliuretano espanso che Deshayes versa e mischia sul pavimento del suo studio per creare forme organiche e amorfe. Le forme cosi` modellate vengono quindi spedite in una fonderia di Birmingham per creare lo stampo in sabbia da cui si ricava il modello in alluminio. Precedenti iterazioni delle sculture erano realizzate in Jesmonite compatta (un tipo di acrilico) e ghisa.
L’installazione suggerisce un certo grado di intimita`, di attaccamento persino, e il pulsare della vita che scorre attraverso le condutture. Anche se tutti gli elementi presenti nello spazio possono essere ricondotti a una creatura vivente e quasi amorevole, l’impronta industriale e` altrettanto forte. Siamo di fronte a un paesaggio misterioso: familiare ma distante, sgraziato e premuroso al tempo stesso.

Il titolo della mostra suggerisce una narrazione totalmente diversa, quella di un mitologico atto d’amore. Quello della figura materna per antonomasia. La Lupa e` colei che ha nutrito e protetto i gemelli Romolo e Remo, dopo che furono abbandonati e gettati nel Tevere. Romolo diventera` poi il fondatore e primo re di Roma. Cosi` nella famosa statua in bronzo nota come Lupa Capitolina, i due neonati bevono il latte dalle 8 mammelle generose della creatura leggendaria. Deshayes rende cosi` omaggio a questo significativo momento della citta` con l’opera Lupa, una scultura fatta di otto parti di alluminio bullonate che creano un circuito totemico sospeso tra il grezzo, il tecnico, l’organico e il palpabile.

Ci troviamo cosi` all’interno di una creatura immaginifica, animata dal calore del latte che scorre e nutre il capezzolo, cosi` come l’acqua bollente dei tubi irrora e nutre gli organi come sangue. La temperatura nelle stanze e` di 38,3 gradi, come quella del corpo dell’animale.

Il calore e` una forma di energia che puo` essere trasferita da un corpo a un altro (puo` anche essere creato a spese di un’altra forma di energia). Nel febbraio del 2007 alcuni ricercatori sono riusciti con successo a generare elettricita` dal calore intrappolando molecole organiche da nanoparticelle di metallo, una conquista che potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuove forme di energia. Il calore inoltre accelera determinati processi, come la corrosione, l’invecchiamento e la decomposizione. Deshayes ci ricorda argutamente che la vita prende forma in luoghi scomodi.

(testo di Nicoletta Lambertucci)