Elvio Chiricozzi – Ci si arrende sempre a qualcosa di semplice
In mostra sette opere, tre grandi matite su tela e quattro su legno, attraverso le quali Chiricozzi ci restituisce la sua visione di fenomeni che pur mutando continuamente di forma non rinunciano alla loro identità.
Comunicato stampa
Ci si arrende sempre a qualcosa di semplice è il lavoro che l’artista Elvio Chiricozzi porta a Torino il 20 aprile 2018 presso la galleria davidepaludetto | artecontemporanea.
In mostra sette opere, tre grandi matite su tela e quattro su legno, attraverso le quali Chiricozzi ci restituisce la sua visione di fenomeni che pur mutando continuamente di forma non rinunciano alla loro identità. Ripresi con la fiducia di chi osserva e usa il cielo da sempre, da quello d’Etruria delle origini a quello di una Roma adottiva ed eletta a musa senza principio né fine.
Nell’impressione che la Classicità sia un universo mobile e non un totem intoccabile, Chiricozzi esplora il proprio campo artistico provando a muoversi con l’estro dell’improvvisatore e la compostezza del progettista. La relazione che intrattiene con il cielo è un rapporto di lavoro e di responsabilità, un iter creativo fatto di operazioni minuziose, pazienti, guardando alle nubi come una metafora del nostro essere dove l’attenzione verso il mondo ci rende caleidoscopici. L’identità non muta, il suggerimento è di trovare la bellezza e giungere alla forma che riposa dietro le mutevoli vicissitudini dell’attimo.
La direzione ossessiva di una gestualità minuta, allo stesso tempo somma e differenza di atti di tensione e distensione corporea. L’arte di Chiricozzi è praticamente incisione poetica ed è compagna della spada, della matita, della pazienza, si fa misurare in mesi e non in metri, e poi, all’improvviso, in attimi.
Il momento del dubbio o la sospensione dell’incanto qui diventano privi di tempo. E mentre la forma è splendente di figurazione, il piccolo passo, la misura che costruisce il ritmo di base, è frequenza sistematica e segreta.
testo di Fabio Vito Lacertosa