Sao Paulo-Arte: ecco come è andata la fiera in Brasile. Report e immagini della manifestazione
La fiera di San Paolo è in crescita. Il racconto direttamente dal Brasile dalla direttrice Fernanda Feitosa che abbiamo intervistato.
Fernanda Feitosa, direttrice e fondatrice di SP-Arte, è orgogliosa dei risultati ottenuti dalla fiera, svoltasi a Sao Paolo da 11 a 15 aprile 2018 nel Padiglione della Biennale progettato da Oscar Niemeyer nel 1957. Sao Paulo-Arte era iniziata 14 anni fa come una sfida e una necessità, nata dalla consapevolezza che mancava una fiera dedicata all’arte contemporanea. E in meno di una quindicina d’anni è riuscita a diventare un appuntamento significativo in America Latina. “Non si tratta però unicamente di un evento commerciale” ha affermato Feitosa “ma di un momento di crescita e arricchimento culturale. Il pubblico della fiera è piuttosto giovane, ha tra i 15 e i 50 anni, vengono le scuole, i giovani collezionisti, e selezioniamo gallerie con almeno tre anni di attività per permettere a collezionisti non troppo facoltosi di avvicinarsi al mercato dell’arte. Tra il nostro pubblico vi sono anche amanti delle arti performative e del design, perchè dallo scorso anno abbiamo anche una sezione dedicata al design, in cui espongono gallerie che si occupano sia della riedizione di oggetti storici, di Lina Bo Bardi o Oscar Niemeyer, per citare autori conosciuti, sia di proporre nuovi designer. Abbiamo voluto aggiungere questa sezione perchè la storia e il successo del design brasiliano sono fortemente intrecciati con lo sviluppo della scena artistica. La sperimentazione era fortemente multidisciplinare negli anni ’40 in Brasile.”
ARTISTI, GALLERIE, SEZIONI
Sono 160 le gallerie presenti in fiera provenienti da 15 diversi paesi, suddivise in tre diverse sezioni: “Principale”, “Solo” e “Repertório”. Nella prima troviamo gallerie che hanno sviluppato e determinato la scena artistica del paese come Casa Triângulo, Fortes D’Aloia & Gabriel, Luciana Brito, Millan, e Luisa Strina, forse uno dei stand più stilosi e sofisticati, con opere di Anna Maria Maiolino, Laura Lima, Lygia Pape, Federico Herrero, e le internazionali Alexander Gray, Continua di San Gimignano, David Zwirner, Franco Noero, kurimanzutto, Neugerriemschneider, Stephen Friedman e White Cube, per ricordarne solo alcune. La sezione “Solo”, è dedicata ad un singolo artista e raccoglie 16 progetti, sia di carattere storico come Mladen Stilinovic presentato da Espaivisor di València, Dieter Roth da Zucker Art Books, Lotty Rosenfeld dalla cilena Isabel Aninat, sia di artisti emergenti, tra questi segnaliamo Raquel Navas presentato da Portas Vilaseca di Rio de Janeiro, Ilya Fedotov-Fedorov da Fragment Gallery da Mosca. “Repertório” curata by Jacopo Crivelli Visconti intende riportare l’attenzione su artisti internazionali e brasiliani, particolarmente attivi negli anni ’80, tra cui segnaliamo la brasiliana Ione Saldanha da Almeida e Dale, Almandrade da Baró Galeria, Victor Gerhard da Jaqueline Martins, e Arnaldo de Mello da Galeria Sé.
LE DICHIARAZIONI DELLA DIRETTRICE
“Sono orgogliosa della rete di eventi che siamo riusciti a creare intorno alla fiera” continua Fernanda Feitosa “collaboriamo con diversi spazi culturali, tra questi l’Instituto Tomie Ohtake, Casa do Povo e l’Instituto Moreira Salles e abbiamo istituito un premio che consiste in una residenza a Delfina Foundation di Londra. Ed è un modo per dare maggiore visibilità agli artisti brasiliani, per farli entrare nel circuito internazionale, che per noi è molto importante, basti pensare che Whitecube di Londra lavora da alcuni anni con Beatriz Milhazes. All’open call per la residenza possono partecipare solo artisti brasiliani rappresentati da gallerie presenti in fiera. Quest’anno hanno vinto Laura Belém, della galeria Athena Contemporânea, e Brígida Baltar, di Nara Roesler”. Oltre alle performance di cinque artisti brasiliani, sono stati organizzati talk riguardanti lo sviluppo architettonico di São Paulo, l’arte digitale, il gender, e il collezionismo con l’americana Betty Duker e Pulane Kingston, parte del board del new Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Cape Town.
IL PROGRAMMA
Tanti gli eventi inaugurati nei giorni della fiera. In una città con 18 milioni di abitanti, con il traffico sempre congestionato a causa della mancanza di una rete efficiente di trasporti pubblici, le Gallery nights sono state suddivise per zone per non creare sovrapposizioni e facilitare i visitatori. Ottime le mostre ospitate al Masp che quest’anno si occupa di narrazioni AfroAtlantiche, per indagare le molteplici istanze iconografiche presenti nel paese, che si intrecciano e dialogano con la storia visiva Africana, dell’area caraibica e delle Americhe. Le mostre ora in corso sono di Emanoel Araujo (Santo Amaro da Purificação, Bahia, 1940), le sculture devozionali di Aleijadinho (1738–1814), e della straordinaria pittrice Maria Auxiliadora (1935 –1974), che racconta con le sue opere sia temi AfroBrasiliani come capoeira, samba, candomblé, orixás, sia la sua vita quotidiana nei sobborghi di São Paulo. La vitalità della scena artistica è indiscutibile, come ha dimostrato la grande affluenza di pubblico nel giorno dell’inaugurazione, anche se sono altrettanto evidenti segni di disagio nei confronti dell’agenda politica nazionale. L‘installazione Brasilia, presentata da Bruno Faria per la galleria Periscópio di Belo Horizonte a SP-Arte, è composta da una vecchia e ammaccata auto Volkswagen Brasilia. Introdotta nel mercato brasiliano nel 1973, in onore della capitale Brasilia fondata tredici anni prima, l’auto è esposta accanto all’estinta rivista Manchete, che pubblicizza l’auto. Una metafora della condizione odierna del paese, dove le istanze di modernità prospettate negli anni ’60 con la costruzione della capitale federale non sono mai state realizzate.
– Lorenza Pignatti
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