Sporgersi nella notte. Sophie Ko a Milano
Galleria Renata Fabbri, Milano ‒ fino al 28 aprile 2018. Alla sua seconda personale in galleria, Sophie Ko intervalla gli ambienti con poche opere che ruotano attorno a un grande polittico. Fede, mistero, buio: si muove attorno a questi paradigmi della vita la sua nuova mostra.
Per Sophie Ko (Tbilisi, 1981; vive a Milano), probabilmente, Sporgersi nella notte – questo il titolo della sua personale – significa addentrarsi nei territori misteriosi e spesso indecifrabili dell’esistenza, concentrandosi altresì su temi che appartengono da sempre alla vita e alla speculazione filosofica. Non è quindi un caso che la mostra sia accompagnata, oltre che da un testo della curatrice Marina Dacci, da un complesso saggio di Maurizio Guerri.
L’allestimento essenziale, che è il primo merito della mostra, restituisce singole sezioni idealmente connesse, ma al centro di tutto c’è un grande polittico, Del cielo e della terra: grandi strutture-cornici accolgono stratificazioni di pigmenti, che con movimenti interni quasi impercettibili costituiscono un paradigma sui sintomatici smottamenti dell’esistenza. Si gioca quindi sulla metafora, questa mostra, anche quando l’artista opziona il mezzo fotografico, la scultura (nel piano inferiore) o il collage, con un’immagine rintracciata da una rivista di cronaca e rivestita con una cornice in piombo: un barcone di clandestini sfida il buio in mezzo al mare, sporgendosi nel mistero della notte, della vita.
‒ Lorenzo Madaro
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