Ferruccio Gard e gli Intrecci dinamici
L’evento si propone come un dialogo intenso e vitale tra le collezioni e gli spazi del Museo Boncompagni Ludovisi e l’arte di Ferruccio Gard, uno dei protagonisti della linea Optical-costruttivista della pittura italiana che esporrà una selezione della sua ultima produzione insieme ad alcune nuovissime sculture astratto-cinetiche.
Comunicato stampa
Il 10 maggio 2018 alle ore 18.00 il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli presenterà al Museo Boncompagni Ludovisi diretto da Matilde Amaturo, la mostra FERRUCCIO GARD. INTRECCI DINAMICI a cura di Lorenzo Canova, storico dell’arte, critico d’arte e docente di storia dell’arte contemporanea all’Università del Molise.
L’evento si propone come un dialogo intenso e vitale tra le collezioni e gli spazi del Museo Boncompagni Ludovisi e l’arte di Ferruccio Gard, uno dei protagonisti della linea Optical-costruttivista della pittura italiana che esporrà una selezione della sua ultima produzione insieme ad alcune nuovissime sculture astratto-cinetiche.
Ferruccio Gard che ha presentato le sue opere in diverse edizioni della Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma del 1986, è riconosciuto come uno dei maestri e dei precursori delle ricerche Optical-cinetiche internazionali che hanno avuto negli ultimi anni un importante revival di critica e di pubblico.
Le opere di Gard, nella loro tessitura di geometrie e di intersezioni cromatiche, vogliono dunque entrare con cautela negli spazi del museo per creare un legame diretto e forte con le sue collezioni, che presentano capolavori in cui ha preso forma concreta l’espansione delle arti visive verso la moda e il design dell’abito.
Il lavoro di Gard si inserisce infatti a pieno titolo in quella linea nobile dell’arte italiana e internazionale che parte dal Futurismo (e in particolare da Giacomo Balla) dove le ricerche sull’arte astratta e sulla geometrizzazione della pittura si sono coniugate alle prime esperienze cinetiche.
La vibrazione della pittura di Gard, le sue profondità illusive e il suo rigore compositivo potranno comporre così un intenso e vitale confronto con il Museo Boncompagni Ludovisi, in un interessante e intenso dialogo tra storia e contemporaneità fondato sul colore, la geometria e la pulsazione luminosa dei suoi intrecci dinamici.
Nato a Vestignè (To) nel 1940, Ferruccio Gard è uno dei massimi esponenti dell’arte neocostruttivista, programmata e cinetica che pratica dal 1969.
Ha partecipato a sette Biennali di Venezia (1982, 1986, 1995, 2007, 2009, 2011 e 2017), all’XI Quadriennale di Roma (1986), alla Biennale Internazionale Architettura di Venezia (2016) e a numerose mostre internazionali sull’arte cinetica fra le quali alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Praga (2008), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2012) e nel 2014 sull’arte cinetica italiana degli anni ’70, al Museo d’Arte Contemporanea della Città di Buenos Aires e al MACLA, Museo d’Arte Contemporanea latinoamericano di La Plata (Argentina).
Di grande rilievo l’invito, nel 2017, alla 57ͣ Biennale Internazionale d’Arte, con la partecipazione, alla Fondazione Bevilacqua La Masa, in piazza San Marco, alla mostra dedicata ai trent’anni di attività (1978-2008) del Centro d’arte visuale VERIFICA 8 + 1, con una selezione di 17 artisti, da Bruno Munari, Alberto Biasi e Sara Campesan a Marina Apollonio, Franco Costalonga, Horacio Garcia Rossi e Julio Le Parc , vincitore quest’ultimo del Gran Premio alla Biennale del 1966 ed entrambi fra i fondatori, a Parigi, del GRAV, Groupe de Recerche d’Art Visuelle. Con la partecipazione a questa mostra, curata da Giovanni Granzotto ed Evento collaterale della 57ͣ Biennale, Ferruccio Gard è stato ulteriormente e definitivamente consacrato fra gli artisti storicizzati dell’arte programmata e cinetica.
Da Pechino a New York ha tenuto oltre 170 mostre personali in tutto il mondo. Di eccezionale importanza l’antologica curata da Gabriella Belli che la Fondazione Musei Civici di Venezia gli ha recentemente dedicato a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna (16 ottobre-10 dicembre 2015) nell’ambito di un dialogo fra un maestro della contemporaneità veneziana e la 56ͣ Biennale d’Arte e allestita nell’ambito della collezione permanente, accanto a capolavori di Klimt, Kandinsky, Chagall, Munch, Rodin, Martini, Medardo Rosso, Mirò, Calder, Arp, de Chirico e altri celebri maestri dell’arte moderna mondiale. Dal 1973 vive e lavora a Venezia con studio nell’isola del Lido.