Alba Zari è la nuova vincitrice della VI edizione del Premio Graziadei
Ritorna il Premio Graziadei che s’impegna a promuovere l’arte contemporanea, in special modo la fotografia e ad aiutare gli artisti under 35. Dopo la vittoria di Alessandro Calabrese nell’edizione del 2016 ecco la nomina di Alba Zari per la VI edizione. Vi raccontiamo chi è.
Come ogni anno ritorna il Premio Graziadei, progettato e ideato dallo studio legale Graziadei che da sempre s’impegna nella promozione dell’arte contemporanea e in particolare della fotografia. Nel 2012 pensa alla realizzazione di un premio che coinvolge artisti under 35 che si conclude con l’esposizione – al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma o in altro luogo espositivo pubblico romano – di un progetto da ideare e produrre nel corso di un anno, con piena libertà di tema.
Nelle passate edizioni hanno vinto Andre Botto e Francesco Neri (2012), Luca Nostri e Luca Spano (2013), Pietro Paolini (2014), The Cool Couple (2015) e Alessandro Calabrese (2016).
Per la VI Edizione sono arrivate quasi 140 candidature che sono state visionate da una giuria composta da: Thomas Seelig, Direttore del Photomuseum di Winterthur; Marco De Logu, fotografo e Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Londra; Francesco Neri e Andrea Botto, fotografi e vincitori della I Edizione del Premio Graziadei e Francesco Graziadei, avvocato, partner di Graziadei Studio Legale, promotore del Premio.
LA VI EDIZIONE VINTA DA ALBA ZARI
Alba Zari figlia d’arte, nomade. Nata a Bangkok da madre italiana specializzata in visual design alla NABA di Milano. Tutto il suo lavoro nasce da una mancanza. La ricerca, forse disperata, del padre mai conosciuto. Forse di origine iraniana, forse no. Quindi decide di partire per un viaggio alla ricerca delle sue origini. Arriva in Iran dove tutto le sembra familiare. Le persone le parlano nella loro lingua perché la considerano una loro per i suoi tratti somatici. Casa. Casa spirituale, di sangue. Nota, quindi, un legame forte con il deserto che fotografa e indaga nei suoi dettagli. Ma in lei nasce anche un sentimento di solitudine nei confronti di un passato che non conosce e capisce. Da qui parte una ricerca sul cromosoma Y. Quasi un’ossessione la sua. Così, viene alla luce The Y – Research of biological father. Può essere definito come una conclusione di un percorso che porta alla costruzione della fisionomia di un padre immaginario. Alba Zari non usa solo il medium della fotografia ma è anche regista e documentarista.
LE MENZIONI SPECIALI DELLA VI EDIZIONE
Una VI Edizione impegnativa, dalle candidature importanti. Proprio per questo che è stato deciso di fare anche delle menzioni speciali: Carloalberto Treccani, Giorgio Di Noto, Stefano Bazzano, Gaime Meloni e Mohamed Keita.
I loro lavori spaziano da un’analisi del mondo dell’estetica contemporanea alla reazione della mente umana rispetto ad alcune immagini, passando per la fotografia tradizionale, al mondo della comunicazione per concludersi con un’analisi del continuo espandersi di una metropoli e di chi vive al margine, incapace di integrarsi nella frenesia della città.
– Valentina Poli
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