Primarosa Cesarini Sforza – Ogni immagine un racconto
La Galleria Arte e Pensieri presenta la mostra personale Ogni immagine un racconto di Primarosa Cesarini Sforza, con un testo critico di Claudia Terenzi.
Comunicato stampa
Giovedì 3 maggio 2018 alle ore 18.00 la Galleria Arte e Pensieri presenta la mostra personale Ogni immagine un racconto di Primarosa Cesarini Sforza, con un testo critico di Claudia Terenzi.
“Un racconto lieve, intenso, a volte surreale, non sempre gioioso. Figure evanescenti, di solito infantili, appena sagomate, tra forme naturali e oggetti comuni. Con una tessitura che integra disegno, pittura e ricamo, Primarosa crea una spazialità astratta, sospesa, dove appunto convivono diversi elementi, figurativi e non. La trama narrativa, e non descrittiva, consiste nell’accostare immagini estremamente attraenti, che pur appartenendo alla realtà, fiori, animali, oggetti, sagome umane, ci trasportano in un mondo inanimato, fantastico, dove ogni cosa ha valore in sé, ci suggerisce una storia di pura invenzione.(...)
Ma, come ha notato Patrizia Ferri in un bel testo dedicato all’artista in occasione di una mostra alla Galleria Giulia (2006) c’è qualcosa di inquieto in questa magia: “il nostro lato oscuro … che si insinua come un’ombra all’interno di noi stessi”.(...)
Tutta la complessità del lavoro di Primarosa appare nei dipinti in cui il ricamo, oltre a tracciare i contorni delle figure, compone alcune immagini, elementi colorati, ritoccati dalla pittura, che a volte, come i rami fioriti, si prolungano nel disegno. Quindi, una manualità applicata ai diversi interventi, ricamo, disegno, pittura, applicazioni più che collage, ritagli, tutte tecniche che richiedono la massima abilità, ma, all’origine, una idea ricca di fantasia e di sensibilità. Una elaborazione lenta, ritengo, e complessa dove ogni minimo intreccio, ogni frammento di immagine che si forma via via nel procedere del lavoro deve essere attentamente controllato ed equilibrato al fine di una visione complessiva. (...)
Infine, i libri / diari di Primarosa, la parte più personale, più intima che l’artista riempie di dettagli, di cose e di oggetti, frammenti, pensieri, figure ritagliate, disegni, accumulati in un ordine anche casuale ma con una precisa idea compositiva. Nello scorrere le pagine di questi libri in carta spessa, quasi antica, si rilegge, in modo più semplice e immediato, la sua poetica che prende dalla realtà immagini e soggetti per interiorizzarli e trasformarli in un contesto onirico.” (dal testo critico di Claudia Terenzi)