Dissenso Cognitivo – Tetano
Dissenso Cognitivo presenta negli spazi della galleria Portanova12 una retrospettiva delle opere che hanno contraddistinto la sua produzione indoor da oggi a prima di adesso.
Comunicato stampa
TETANO
s. m. [dal lat. tetănus, e dal gr. τέτανος «tensione, rigidezza delle membra», τείνω «tendere a»].
1. Contrazione muscolare duratura, risultato di più contrazioni singole, spontanee o provocate da adeguati stimoli (meccanici, elettrici) con una frequenza tale da impedire ai muscoli di decontrarsi.
2. Malattia tossinfettiva dell’uomo e di alcuni animali.
Dissenso Cognitivo presenta negli spazi della galleria Portanova12 una retrospettiva delle opere che hanno contraddistinto la sua produzione indoor da oggi a prima di adesso. I numerosi pannelli esposti, creati sia come cicli indipendenti ma anche come parte di installazioni, sono riuniti in un unico ambiente in modo da creare un’atmosfera di sospensione temporale, di tensione, in cui la narrazione viene sovvertita o sminuita.
Ed è proprio la presenza morbosa delle superfici arrugginite, tormentate dalla corrosione e dalle intemperie, dotate di bordi taglienti e pericolosi, a creare una mise en scène ideale per le creature dipinte da Dissenso Cognitivo. Strane figure che sembrano ritratti direttamente da un remoto futuro, organismi che compiono azioni incomprensibili, frammenti e parti di corpi in declino, oppure sequenze di metamorfosi interrotte. Il processo di ossidazione del metallo, con le sue variazioni cangianti in base a temperatura e umidità, amplifica la sensazione di un piano pittorico vivo e mutevole.
La composizione è asimmetrica e sembra quasi giocare con elementi che non compaiono nell’inquadratura, in una costruzione in cui le parti vuote hanno la stessa o maggiore importanza delle figure piene.
L’incontro/scontro con un medium così refrattario e ostile come la ruggine, avviene in modo spontaneo circa tre anni fa, in piena Epoca Pre - Odierna, quando Dissenso Cognitivo dipinge per la prima volta su un pannello pubblicitario in strada. Da questo incontro di casualità, nasce un percorso in aperta contestazione degli spazi riservati all’advertising, assolutamente non autorizzato, in cui la progettazione del disegno è sempre influenzata dalle macchie e dalle texture random che caratterizzano i billboard pubblicitari.
Anche l’indipendenza dell’arte urbana, o almeno di una parte di essa, è molto rilevante per l’artista che ha voluto esporre come extra, uno di questi pannelli originariamente dipinto in strada. Durante alcuni lavori stradali questa lastra, rimossa da operai comunali per essere rottamata e rimpiazzata, è stata abilmente sottratta dallo stesso Dissenso Cognitivo. La presenza in galleria di un’opera appartenente alla realtà urbana (non restaurata e non in vendita), vuole essere una presa di posizione ironica e polemica verso gli strappi di opere murali che hanno funestato la città di Bologna nel 2016.
Tony Inaudito