Sandro Del Pistoia – UniVerso
La galleria Colossi Arte Contemporanea presenta la mostra personale di Sandro Del Pistoia (Viareggio, 1975), artista che, con le sue sculture e le sue installazioni polimorfe, composte da un fitto reticolato di elementi modulari esagonali di legno di tiglio, betulla, caucciù e samba, oppure in metallo, collegati con lacci in pelle o giunti plastici di nuovissima concezione, ripropone, espandendola e contraendola all’infinito, la struttura pluricellulare dei tessuti degli organismi viventi, il perpertuarsi del ciclo della vita e della morte. Le sue sculture si estendono verso l’esterno con rigonfiamenti che ricordano il firmamento celeste, immaginario costellazioni
Comunicato stampa
La galleria Colossi Arte Contemporanea presenta la mostra personale di Sandro Del Pistoia (Viareggio, 1975), artista che, con le sue sculture e le sue installazioni polimorfe, composte da un fitto reticolato di elementi modulari esagonali di legno di tiglio, betulla, caucciù e samba, oppure in metallo, collegati con lacci in pelle o giunti plastici di nuovissima concezione, ripropone, espandendola e contraendola all'infinito, la struttura pluricellulare dei tessuti degli organismi viventi, il perpertuarsi del ciclo della vita e della morte. Le sue sculture si estendono verso l'esterno con rigonfiamenti che ricordano il firmamento celeste, immaginario costellazioni dove le stelle sono rappresentate dai nodi che collegano i suoi filamenti di legno o metallo: da qui il titolo UniVerso, nella sua accezione di un'entità che ingloba il tutto, dal latino “universus” ("tutto intero") composto di unus (“uno”) e versus (participio passato di vertere "volgere"), propriamente "volto tutt'intero nella stessa direzione”, in un'infinita globalità. La trama a maglie esagonali, che si estende come una volta celeste, caratterizza anche le grandi sculture in metallo, come quelle esposte a Shanghai, a Basilea, in occasione del circuito di eventi che ruota intorno alla rassegna Art Basel, all'Hotel Principe di Forte Dei Marmi e nel sito archeologico etrusco di Roselle, Grosseto, in occasione della mostra Forever Never Comes, al Museo Archeologico e d'Arte della Maremma (Gr). Anche a Brescia, in occasione della mostra, verrà presentata la monumentale scultura in ferro saldato Contro Nulla, Oltre Tutto (Against Anything, Beyond Everything), dalle forme di ispirazione organica, che verrà posta nella piazzetta di Corsia del Gambero, proprio di fronte al nuovo spazio espositivo della galleria Colossi, situato al civico 16.
Questo modulo strutturale primario di forma esagonale, che caratterizza molte delle opere dell'artista toscano, deriva dallo studio del grafene che, sulla scala atomica, appare come un reticolo a nido d'ape costituito dagli atomi di carbonio. Questo materiale, scoperto nel 2015 dai fisici Andre Geim e Konstantin Novoselov dell'Università di Manchester, vincitori del Premio Nobel nel 2010, non ancora del tutto conosciuto, sembra avere infinite possibilità di applicazione nell'ambito della scienza e della nanotecnologia, dell'ottica, dell'elettronica, ma anche nella costruzione dei nanotubi in carbonio per la sua estrema duttilità, dovuta alla buona conduzione elettrica e termica e alla resistenza strutturale. A queste qualità strutturali del materiale si ispira la serie di bassorilievi Grafemi, che fanno fuoriuscire da uno sfondo monocromo la trama tridimensionale caratteristica della poetica dell'artista che si dilata verso l'esterno, ricordandoci come siano dinamiche dal punto di vista plastico le sue strutture composte da una rete di esagoni concatenati. Un dinamismo che si esprime anche nel rigonfiamento degli involucri in plastica, come palloncini, delle performance Air Dream (2006-2007).
Da questa trae ispirazione Del Pistoia per sondare le potenzialità di espansione elastica delle sue strutture biomorfiche che si estendono nello spazio circoscrivendo superfici plastiche, scandite da una trama esagonale tridimensionale che, nelle strutture aeree delle sue installazioni, così come nelle sculture in metallo o legno, di piccola dimensione, dialoga con l'ambiente circostante o con le forme e le architetture circostanti, aggiungendo una nuova forma; essa sembra contemporaneamente inglobarle e circondarle, “riempirle di vuoti”, trasparenze e e creando, con la loro energia plastica, un inedito equlibrio tra contenuto e contenitore e riscrivendo le coordinate spaziali di percezione dell'ambiente. Per citarne solo alcune: le strutture in listelli di legno progettate durante le recidencies londinesi a Bloomsbury e Tavistock Square Garden nel 2005, quelle realizzate per la XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara nel 2006, la sospensione aerea di una sfera al Galata. Museum of the Sea di Genova nel 2009, la grande cupola posta sopra le chiome degli alberi, Fragile Relation, nel 2012, attualmente nella collezione permanente del C.A.V. Centro Arti Visive di Pietrasanta (Lu) ed, infine, la scenografia di supporti lignei, composta da forme quadrate in espansione, realizzata, nello stesso anno, a Palazzo Panichi di Pietrasanta, per il festival Rexistenz 2D 3D. Tridimensions Today, in collaborazione con la Fondazione Centro Arti Visive; per non parlare del reticolo Fragile community che ricopriva vaste porzioni della superficie del fiume Lima, a Bagni di Lucca, installata per l'Art Festival 2013, o quello posto, sempre nel 2013, nel golfo sul retro del castello di Lerici (Sp), What came from the sea, come un'isola sormontata da una sporgenza centrale simile a una concrezione rocciosa. Nello stesso anno, il Civico Museo del Marmo di Carrara (Ms) gli commissiona l'installazione Fragile Encounter.
Nel 2014, l'artista ha sospeso una sua struttura aerea, Fragile Dynasty, su sostegni verticali nel contesto del Giardino Veronesi Pesciolini di Ghizzano – Peccioli (Pi), in occasione della rassegna La verde armonia – il Giardino della Conoscenza e Fragile Beauty al Palazzo Belverde di Carrara (Ms). Talvolta il suo reticolato assume la forma dello skyline della città (reminiscenze della sua laurea in Architettura) avvolto da un intreccio di fili di seta che richiama la preziosità e la millenaria storia di questo materiale nell'arte cinese, come nell'opera che si trova attulamente nella Swatch Collection di Shanghai. Nel 2014, infatti, l'artista ha ottenuto la recidency, sponsorizzata dalla Swatch, allo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai che ha portato molte suggestioni orientali all'interno della sua opera. Nel 2011, Sandro Del Pistoia è stato, inoltre, invitato da Fendi a realizzare un'opera unica, acquisita dalla callezione della maison, in occasione del contest internazionale di artisti e designer Fatto a mano for the future. L'artista vive e lavora tra Londra e la Toscana.