Ritratto di signora. Giovanni Boldini a Milano
GAM, Milano ‒ fino al 17 giugno 2018. Nel capoluogo lombardo della moda si celebra l’eleganza femminile. Con una retrospettiva dedicata a Giovanni Boldini.
Trenta opere di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931), animano le sale del sontuoso palazzo della GAM di Milano, con dipinti, disegni e incisioni dal tratto assolutamente moderno, alimentando un frizzante dialogo con la collezione permanente.
La mostra, curata da Omar Cucciniello, Barbara Guidi e Alessandro Oldani, si apre con l’autoritratto del 1892 e comprende, oltre alle opere di Boldini, undici delle quali frutto di un prezioso prestito del Museo Giovanni Boldini di Ferrara, dieci ritratti di Paul-César Helleu incisi a puntasecca e tre statue femminili in bronzo di piccole dimensioni di Paul Troubetzkoy, parte della collezione della GAM. Le evidenti affinità di questi artisti sono particolarmente marcate nei disegni di Helleu, che fu estremamente influenzato dalla cifra stilistica del collega e amico ferrarese.
La Signora in rosa accoglie i visitatori della prima sala, un dipinto che immediatamente esemplifica l’elettrizzante dinamicità di una dimensione classica senza tempo, di un’eleganza che trasmette bellezza e joie de vivre, nonché il prototipo di un’emancipazione femminile che si rivolge con sguardo altero e sicuro all’artista, nel pieno e incalzante divenire di una liberazione colta. Il ritratto fu senza dubbio il genere pittorico che diede maggior lustro a Boldini, protagonista di una fruttuosa carriera che lo consacrò come uno dei pittori più richiesti e pagati d’Europa e delle Americhe, con una lunga lista di celebri committenti dell’alta borghesia e aristocrazia.
LO STILE
La sperimentazione formale di Boldini si nutre di un tratto pittorico deciso ed estremamente moderno, la trama pittorica è impalpabile, quasi aerea a tratti, completandosi con pennellate che squarciano lo spazio come vergate, cariche di energia, che ricordano il segno di Hans Hartung. La contesse de Leusse, La passeggiata al Bois de Boulogne, che si accostano in successione cronologica al dipinto Signora in rosa, sono unificate da un colore depositato sulla superficie pittorica con pennellate rapide e vibranti.
Le femmes fatales autodeterminate e flessuose, al contempo dolcissime, dall’incarnato candido, di un bianco che solo l’aristocratica poteva preservare, si stagliano in tutta la loro conturbante giovinezza, esprimendo il ricercato fascino ed eleganza della Belle Époque di cui l’artista fu un grande interprete, inserendosi negli ambienti mondani italiani e parigini e ritraendo un cospicuo numero di affascinanti donne, ma anche di uomini d’affari e attrici.
L’angolazione e il taglio dei dipinti di Boldini testimoniano la straordinaria modernità di una concezione quasi fotografica dell’immagine, in cui il dettaglio dei tessuti e la dinamicità del soggetto si avvicinano alla contemporanea espressione del costume e della moda.
‒ Elena Arzani
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