Luisiano Schiavone
L’artista, che fa suoi gli insegnamenti di Aegon Shiren per il segno, dell’Informale Materico per la materia e di Paul Gauguin per il colore, propone con questa mostra tre tipi di percorsi.
Comunicato stampa
Tre percorsi per un unico (ma triplice) stile, che dia valore ed emozione ai tre elementi padre della pittura: segno, colore e materia, così intrensicamente e naturalmente legati tra loro nell'arte figurativa, si scindono e diventano protagonisti assestanti delle tre collezioni di Luisiano Schiavone. L'artista brindisino, 42 anni, arriva a Roma per una sua nuova personale, in cui racconta i suoi 30 anni di esperienza e ricerca artistica, fatta di pennellate e studi quasi scientifici.
L’EVENTO - "Luisiano Schiavone” è il nome della nuova mostra di Galleria SpazioCima, sita in via Ombrone 9, Roma, che inaugurerà mercoledì 9 maggio, dalle ore 18:30 alle ore 21:30, e proseguirà sino a mercoledì 30 maggio. La mostra, curata e organizzata da Roberta Cima, è a ingresso libero, da lunedì a giovedì dalle 15 alle 19 e il venerdì dalle 10 alle 13. Circa venti le opere in esposizione.
LO STILE - L'artista, che fa suoi gli insegnamenti di Aegon Shiren per il segno, dell'Informale Materico per la materia e di Paul Gauguin per il colore, propone con questa mostra tre tipi di percorsi.
La sua collezione di "Corpi" sono figure totalmente astratte: sembrano quasi planimetrie, un risultato dato dallo studio della materia e alla sua trasformazione nel tempo. Col tempo l'artista ha così individuato il minimo comun denominatore tra un oggetto studiato al microscopio e una veduta aerea. Una scoperta fatta di segni, intese come piccole particelle costituenti un corpo. Un corpo che, quindi, diventa astratto, forma figurativa da interpretare, una nuova realtà.
Per la materia, invece, reinterpreta in alcune tele il concetto di "Sincronicità", in cui le materie casuali creano nuovi equilibri. Nei suoi "Ritratti", invece, è il colore a prevalere: pennellate calde e intense per volti mai in posa, mai simmetrici, in una stasi perenne di movimento apparente. L'artista ama i difetti, che esalta e mai appiattisce, consapevole che questi siano il primo elemento a renderci unici e veri.
Segno e corpi, colore e ritratti, materia e sincronicità: l'artista, in questa sua ricerca personale artistica, che la mostra evidenzia in questo triplice percorso, li rende tutti soggetti al tempo e allo spazio, e a come queste due categorie d'essere modifichino la percezione stessa delle cose, creando nuove angolazioni e rinnovate forme.
BIOGRAFIA DELL’ARTISTA – Dopo aver conseguito la maturità artistica e successivamente la laurea alla Accademia di Belle Arti di Lecce, l'artista mostra da subito una predisposizione pittorica per l'informale e l'espressionismo astratto. Nel 2014 realizza due tele per il film " I nostri ragazzi" del regista Ivano De Matteo: esegue i ritratti dei protagonisti, gli attori Alessandro Gassman e Barbara Bobulova. Negli ultimi anni l'artista si proietta in un linguaggio pittorico introspettivo utilizzando la rappresentazione del figurativo alternandosi con l'informale. Come nel libro "Aut Aut" di Kierkegaard, Schiavone si pone il quesito della scelta fra l'essere etico e l'essere estetico, esplorando, pittoricamente e psicologicamente, queste due caratteristiche fondamentali dell'uomo.