Vicino e lontano. Roman Ondak a Firenze
BASE Progetti per l’arte, Firenze ‒ fino al 10 giugno 2018. Roman Ondak suggerisce una riflessione concettuale sulle possibilità offerte dal mondo del web, che ha cambiato la posizione dell’individuo nello spazio.
La realtà è più vicina di quanto sembri. Con l’annullamento delle distanze reso possibile dalle comunicazioni via web, l’individuo si trova al centro di una rete pressoché infinita di interazioni. Su questa situazione riflette lo slovacco Roman Ondak (Žilina, 1966) attraverso Objects in the mirror, progetto appositamente pensato per lo spazio fiorentino e che si avvale di un allestimento spiazzante, al limite del surreale, ad esempio inserendo una libreria nella finestra, con i volumi ben visibili anche dall’esterno. In tal modo, l’interazione visiva fra interno ed esterno è amplificata al massimo grado, e si fa metafora della possibilità (o dell’illusione) dell’essere umano di vedere, toccare, conoscere cose e persone nella vasta realtà contemporanea. Con questo progetto, l’allestimento si fa opera d’arte nel posizionare gli oggetti lontani fra loro, in posizioni insolite, e creare così l’idea della relatività di termini quali “vicino” e “lontano”.
‒ Niccolò Lucarelli
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