Club GAMeC Prize 2018 – Reset

Informazioni Evento

Luogo
GAMEC - GALLERIA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Via San Tomaso 53 24121 , Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
26/05/2018

ore 15

Curatori
Manuela Valentini
Generi
arte contemporanea, collettiva

Il Club GAMeC Prize giunge alla terza edizione con una mostra intitolata Reset, a cura di Manuela Valentini.

Comunicato stampa

Il Club GAMeC Prize giunge alla terza edizione con una mostra intitolata Reset, a cura di Manuela Valentini.
Promosso dal Club GAMeC – l’associazione degli amici della GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, in collaborazione con la Galleria – l’evento è parte del programma di ArtDate – FREQUENZE/FREQUENCIES, le giornate dedicate all’arte contemporanea organizzate annualmente a Bergamo da The Blank Contemporary Art, e che quest’anno si svolgeranno dal 25 al 27 maggio.
Il Club GAMeC continua quindi a sostenere l’arte del nostro tempo promuovendo in questa occasione una mostra che vede coinvolti giovani artisti italiani che conducono una ricerca di matrice concettuale: Alice Ronchi, Davide Mancini Zanchi, Ornaghi&Prestinari, Pamela Diamante.
Una commissione di esperti valuterà i progetti presentati e decreterà il vincitore, la cui opera verrà acquisita dal Club GAMeC ed entrerà a far parte della Collezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo.

Reset sarà allestita presso l’ExSA - Ex Carcere di Sant’Agata dal 25 al 27 Maggio; l’inaugurazione e la cerimonia di premiazione si terranno sabato 26 maggio, alle ore 15:00.
La giuria di questa edizione è composta da:
Lorenzo Giusti - Direttore GAMeC (Presidente della giuria)
Stefano Raimondi - Presidente The Blank
Oliviero Falconi - Consigliere Club GAMeC
Simona Leggeri - Consigliere Club GAMeC
Domenico De Chirico – Curatore della 2a edizione del Club GAMeC Prize

La mostra

In informatica, “reset” è l’operazione con cui si azzerano i contenuti della memoria principale di un elaboratore, interrompendo le funzioni e i programmi attivi in quel momento, per portare il sistema alle condizioni di funzionamento iniziali.
Un procedimento che può essere traslato nella sfera psico-cognitiva, in particolare nel momento in cui il pensiero si imbatte in un fenomeno straniante, spiazzante, e per cui, dopo una prima fase di cortocircuito, è costretto ad azzerarsi e a ripartire, rielaborando le nuove informazioni recepite. Di fronte a una situazione sconcertante, il risultato è talmente diverso da ciò che ci aspettiamo, da ciò che crediamo di conoscere, da non essere più in grado di reagire a dei dati che collidono con quello che davamo per scontato.

Alice Ronchi meraviglia lo spettatore attraverso la decontestualizzazione di un elemento naturale tipico di ambienti aperti e ariosi: il cielo. L’artista stessa genera quindi l’evento sconcertante per il pensiero, collocando il suo lavoro nel punto di incontro tra realtà e fantasia, laddove il “tutto è possibile” della fantasia si applica alla realtà, rivelandone il potenziale magico.

Davide Mancini Zanchi punta sulla dissociazione di senso, lasciando che il significato di una parola non rimandi più a se stessa ma a qualcos’altro, stravolgendo così le normali dinamiche cognitive.

Per il duo milanese Ornaghi&Prestinari “reset” è qualcosa che ricomincia, presupponendo quindi l’esistenza di altro, che è già stato. Gli artisti creano personalmente i propri manufatti, avvalendosi di materiali naturali che celano una storia che va di pari passo con l’evoluzione dell’uomo.
Pamela Diamante sperimenta una fuga forzata dell’io per pochi istanti, nel tentativo di vivere un’esperienza extra-corporale. Tuttavia, quest’azione si rivelerà fallimentare costringendo l’artista a rimanere imprigionata nella sua realtà percettiva.