Susanna Majuri – The sense of water
In occasione della Milano Photo Week l’Acquario Civico inaugura la mostra personale di Susanna Majuri “The sense of water”, a cura di Claudio Composti. Le opere della Majuri rimandano a quella natura, affascinante e a tratti sinistra e a quel paesaggio silenzioso e pieno di mistero che contraddistingue il nord Europa come un posto mentale, oltre che fisico. L’artista crei dei veri set: scatta fotografie di paesaggi, poi li stampa su grandi teli di pvc che utilizza come fondale nelle piscine, davanti a cui far nuotare i suoi personaggi femminili.
Comunicato stampa
Le opere di Susanna Majuri rimandano a quella natura, affascinante e a tratti sinistra ed a quel paesaggio silenzioso e pieno di mistero che contraddistingue il nord Europa come un posto mentale, oltre che fisico. L’artista crei dei veri set: scatta fotografie di paesaggi, poi li stampa su grandi teli di pvc che utilizza come fondale nelle piscine, davanti a cui far nuotare i suoi personaggi femminili. Crea così delle storie cariche di tensione, partendo dalla realtà per giungere all’onirico, con atmosfere che ritroviamo nelle fiabe fiamminghe, in bilico il sogno e l’incubo, tra il drammatico e il fantastico, tipico della sua cultura nordica, con le sue leggende, la letteratura e la musica finlandese.
Susanna Majuri indaga un mondo altro, il mondo subacqueo, al confine con quello conosciuto, il mondo degli abissi, dell’insondabile, esplora l’essenza dell’essere. Protagonista indiscussa delle sue fotografie è l’acqua, quella delle piscine, dei fiumi, dei laghi o del mare del nord, in cui la Majuri fa immergere diverse figure femminili, donne sommerse in quelli che si possono definire degli “acquari umani dei sentimenti”, donne attraversate da emozioni enigmatiche:
provano piacere nel galleggiare e si affidano all’acqua o sentono paura, angoscia e soffocamento?
Ci chiediamo, guardandole, quale sia il senso dell’acqua, da cui il titolo alla mostra.
L’acqua è sinonimo di profondità, è un archetipo, una sorta di liquido amniotico, sostanza dolce, avviluppante, un principio di fecondazione, di rinascita e rigenerazione ma anche forza dissolvente. L’acqua è una sostanza liquida che contiene tutti i riflessi possibili, tra cui il proprio; ognuno di noi riflette in essa ciò che è, ecco perché qui diventa il filtro attraverso cui comprendere il sentire dei personaggi ritratti: in quelle donne sospese nell’acqua lo spettatore sceglie e proietta la sua storia. Ci sono tante ipotesi e tanti possibili finali.
Quello dell’artista è un invito a liberarsi dal proprio realismo, è una chiamata al viaggio, ad una prospettiva di approfondimento, a scegliere la propria visione tra le tante possibili. Susanna Majuri ci ricorda che tutto possiede un’esistenza liquida e transeunte, nulla è anelastico, crede nella probabilità di tanti presenti e nella possibilità di molti futuri. L’artista finlandese crea un clima fatto d’incertezza: la luce e il silenzio dominano, realtà e sogno si mescolano.
Attraverso le sue opere, ci propone importanti domande: che cosa sogniamo?
Cosa immaginiamo? Cosa chiediamo all’acqua? Contemplandola, l’identità si rivela…