Francesco Diluca – Arché

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO ARCHEOLOGICO PAOLO GIOVIO
Piazza Medaglie D'oro 1, Como, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da martedì a domenica ore 10.00-18.00 [chiuso lunedì]

Vernissage
09/06/2018

ore 18.30-22.00
performance Nebula ore 21.00

Biglietti

Ingresso compreso nel biglietto d’ingresso dei Musei Tariffa intera € 4,00 Tariffa ridotta / gruppi € 2,00 Biglietto cumulativo 3 musei € 10 Family pass € 10

Artisti
Francesco Diluca
Generi
arte contemporanea, personale

Circa trenta tra le opere più recenti dell’artista saranno al centro della personale Arché presso il Museo Archeologico Paolo Giovio di Como e il Museo Storico Giuseppe Garibaldi.

Comunicato stampa

Artista milanese, classe 1979, Francesco Diluca è emerso negli ultimi anni come una delle personalità artistiche più interessanti nell’ambito della scultura in Italia.
Invitato tra gli altri dalle Biennali di Venezia e di Bejing, Diluca è stato di recente protagonista di PARMA 360 all’interno del Festival della Creatività Contemporanea della città emiliana a cura di Chiara Canali e Camilla Dimeo (visitabile fino al prossimo 3 giugno).
Circa trenta tra le opere più recenti dell’artista saranno al centro, dal 9 giugno al 16 settembre della personale Arché presso il Museo Archeologico Paolo Giovio di Como e il Museo Storico Giuseppe Garibaldi. Per la prima volta in questa occasione, saranno rappresentate nelle due location della mostra tutte le diverse fasi del lavoro di Diluca (dal ciclo Il senso dell’assenza a Skin a Kura Halos a Post Fata Resurgo), in un inedito percorso rappresentativo del suo approccio sfaccettato e cangiante alla materia.
L’esposizione sarà aperta a partire da domenica 10 giugno, mentre il vernissage è previsto per il giorno precendente sabato 9 giugno, affiancato al tramonto da una performance del ciclo Nebula (vernissage 18.30, performance ore 21.00), che vedrà l’artista lavorare in diretta con il fuoco sulle proprie sculture in lana di ferro.

Nella seconda parte dell’anno Diluca sarà protagonista di un’altra importante personale, questa volta a cura di Diego Galizzi, organizzata dal Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Ravenna) presso l’Antico Convento San Francesco della cittadina romagnola: l’inaugurazione è prevista per il 22 settembre (con una performance del ciclo Nebula nella serata del 13 ottobre con il compositore Francesco Antonioni e il pianista Domenico Codispoti).

Francesco Diluca

Nato a Milano nel 1979, Francesco Diluca segue i corsi di pittura e scultura presso l’Accademia di Brera dove si laurea nel 2004.
La sua prima esposizione di rilievo è Salon I° presso il Palazzo della Permanente di Milano nel 1999. Nel 2003 riceve il secondo premio per la scultura icarus, inserita all’interno della mostra Volare curata dal direttore di Brera Gastone Mariani a Palazzo Reale.
Il 2008 è l’anno della prima personale dal titolo Fresco di fabbrica, presso Fabbrica Eos, curata da Giancarlo Pedrazzini.
Le sculture della serie Il senso dell’assenza (2006-2010) sono protagoniste di Cocoon, mostra personale curata da Alberto Mattia Martini presso Fabbrica Eos nel 2010. Lamiere al vento è il titolo della successiva personale presso la Galleria Contemporaneamente di Parma.
Dal 2010 comincia ad utilizzare nelle sue sculture i materiali di scarto delle diverse fasi della lavorazione (polvere e pezzi di metallo) dando vita al ciclo di opere Skin.
Sempre nel 2011 crea ultima cena per la fondazione Casa Testori per la mostra Giorni Felici 2011, curata da Davide Dall’Ombra.
Nel 2011 partecipa alla 54 Biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi presso il Padiglione Italia della sede di Torino (Sala Nervi).
Nel 2012 la sua scultura noluntas viene scelta per la Biennale Italia Cina curata da Ivan Quaroni e Wang Chuchen presso la Villa Reale di Monza.
Nel 2014 partecipa alla Biennale Italia Cina 2014 allestita al 798 Art District di Beijing, a cura di Sandro Orlandi.
Nello stesso anno, Angela Madesani sceglie l’opera Memento, per la mostra collettiva Una solitudine troppo rumorosa per la Nuova Galleria Morone, mentre a novembre il Museo MAR di Ravenna gli dedica un’altra personale curata da Davide Caroli. L’anno successivo, in occasione di ArteFiera 2017 e ArtCityBologna, partecipa a Sequela, collettiva curata da Leonardo Regano nella ex chiesa di San Mattia - Polo Museale dell’Emilia Romagna.
Nello stesso anno lo spazio Ratti, all’interno dell’ex chiesa di San Francesco a Como, ospita la personale Germina, che presenta le opere della serie omonima (2015-2017), che comprende il ciclo di lavori Kura Halos. Prende infine parte a Streetscape6 a cura di Ivan Quaroni e Chiara Canali presso il Museo archeologico Paolo Giovio di Como.
Dal 2016 inizia il ciclo Post Fata Resurgo, Post Fata Resurgo (“dalle ceneri mi rialzo”, motto latino della Fenice), le cui opere vengono esposte per la prima volta a Como in questa occasione.
Il suo lavoro sperimenta differenti formati, ma sempre in costante dialogo con la scultura, dalla pittura alla performance (come nel caso del ciclo Nebula).

È stato presente con il suo lavoro ad Arte fiera Bologna, Miart, ArteVerona, Road to contemporay art (Roma), PULSE – Miami Beach contemporary art fair (Usa), Fiera Art Karlsruhe, IMM Cologne (Germania).
Ha collaborato con brand di moda e design tra i quali il Gruppo FAY (che gli dedica una mostra personale nella sede milanese in via della Spiga Milano per il fuori salone 2012) e il Gruppo Giorgetti (che sceglie la scultura Papillon per il nuovo spazio Giorgetti Atelier ad Harrods, in Inghilterra).
Vive e lavora a Milano.