Marika Vicari – Lo sguardo in cammino
La ROMBERG Arte Contemporanea inaugura un nuovo progetto espositivo pensato e costruito in esclusiva per la sede di Latina da Marika Vicari, dal titolo Lo sguardo in cammino.
Comunicato stampa
Marika Vicari / Lo sguardo in cammino
a cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
9 Giugno / 28 Luglio 2018
Opening
Sabato 9 Giugno 2018 ore 19 - 21
Sabato 9 giugno 2018 alle ore 19 la ROMBERG Arte Contemporanea inaugura un nuovo progetto espositivo pensato e costruito in esclusiva per la sede di Latina da Marika Vicari, dal titolo Lo sguardo in cammino.
Panoramica stretta, distensione prospettica, orizzonte in allungamento… il disegno su tavola assume la natura filmica del cinemascope per spostare la pittura sul piano dei riti avvolgenti, recuperando l’emozione rinascimentale di una narrazione immersiva, ampliando a misura di presente le nature del paesaggio ideale. Marika Vicari sutura le diverse tavole per ricreare la sensazione centrifuga del viaggio da fermi, elaborando una geografia in scala che trasforma la galleria in una fascinosa camera onirica.
L’insieme delle tavole costituisce una storia unica in cui si riconoscono punti di vista distinti, sottolineati dal fondo e dalle nervature del legno - pioppo giallo paglierino - ed evidenziati dalla presenza sporadica di colore (acquerello e pastelli) in aggiunta alla grafite. Concorre a generare un misto di tensione ed empatia la grande panchina-quadro con le foglie: accoglie d’impatto lo spettatore e lo avvolge in questo anomalo bosco tra verità plausibile e finzione reale.
Dice l’artista: “Se il paesaggio davanti a noi è un sistema di segni, cosa coglie lo sguardo? Le risposte sono dentro ai luoghi che si interrogano e nei modi in cui ci relazioniamo coi boschi. Nell’incontro tra l’occhio fisico (mio e dello spettatore) e l’immagine mentale che ricreo nei quadri, deriva il mio (e forse l’altro) esserci nel paesaggio. Tutto questo nasce dal piacere del mettermi in cammino (a volte fisico, altre più mentale...), considerando il viaggio uno strumento di esplorazione estetica per una ricerca di identità, in opposizione all’immagine oggi sfigurata della Terra...”
Lo sguardo e il cammino si fondono assieme in un’installazione grafica di morbidezza giapponese, figlia occidentale di un Hiroshige con le sue grafie ottocentesche, intrise di leggende e vita quotidiana. Una filiazione fluida che mostra il potenziale espressivo della grafite, la natura universale di una matita che è il linguaggio sintetico del presente evoluto.