Giovane arte in mostra. La Biennale dei licei artistici a Roma
Si è chiusa da poco la seconda edizione della Biennale dei licei artistici, rassegna nazionale che dal 2016 espone le opere degli studenti che si preparano a diventare artisti.
Il mondo del contemporaneo si interessa sempre più alla creatività dei giovanissimi. Sono numerosi gli artisti che entrano nelle aule scolastiche per realizzare progetti con gli studenti e il territorio, uno fra tutti il progetto pluriennale School01 di Andrea Biavati alla scuola di via Fabiola a Monteverde a Roma; e altrettanto fanno i musei che, da un lato, ampliano gli spazi della didattica e, dall’altro, si interessano ad artisti in erba. Significativo il caso dell’Amos Anderson di Helsinki, prestigioso museo di arte contemporanea, che quando ha dovuto decidere con quale mostra chiudere i battenti del vecchio edificio storico per iniziare i lavori nella nuova sede (inaugurazione prevista per fine agosto 2018) ha scelto di aprire alle generazioni future: con il titolo Generation 2017. Lo staff curatoriale e il direttore Kai Kartio hanno riempito gli spazi espositivi con eccellenti opere di 42 giovani tra i 15 e i 23 anni, non per forza studenti di scuole d’arte né aspiranti artisti, la maggior parte dei quali esponeva per la prima volta.
OCCHI PUNTATI SUL VIAGGIO
La scuola risponde a questa apertura e si organizza. I licei artistici sono stati naturalmente i primi, creando la rete ReNaLiArt che dal 2016 organizza la Biennale romana sotto la direzione di Mariagrazia Dardanelli, dirigente scolastica del Liceo Enzo Rossi (l’ex Istituto di arte sacra), e con la partecipazione del Miur nella figura della dirigente Flaminia Giorda. Questa seconda edizione ha aperto i battenti dal 28 aprile al 4 di giugno negli spazi dell’ex Gil di Trastevere, oggi WeGil, quando le sale dell’edificio, restaurato e prestatosi perfettamente all’evento, si sono riempite di alunni con i loro insegnanti, di famiglie, di tecnici che hanno realizzato gli allestimenti, di rappresentanti delle istituzioni e visitatori. Duecento le opere che studenti e docenti dei 150 licei selezionati hanno realizzato per l’occasione, sul tema del viaggio (nella precedente edizione era il gioco), prendendo a prestito una frase di Proust: “L’unico vero viaggio (…) sarebbe non andare verso nuovi paesaggi, ma avere altri occhi, vedere l’universo con gli occhi di un altro, di cento altri, vedere i cento universi che ciascuno vede, che ciascuno è”.
La selezione della giuria ha reso questo appuntamento una rassegna di interessante livello artistico, grazie alla qualità delle opere e all’interpretazione creativa del tema: dal viaggio nella memoria a quello nella letteratura, dalle storie spesso tragiche dei migranti al viaggio esistenziale, dal percorso nella malattia ai mezzi di trasporto per recarsi a scuola al viaggio tra le immagini della storia dell’arte. Così via a riempire le sale di passi, valigie, mongolfiere, fotografie, siti web, performance, installazioni, tra cui spicca la ricostruzione in scala 1:1 di un vagone diretto ad Auschwitz. Si percepiva nelle sale il lavoro di squadra tra studenti e personale scolastico e la peculiarità dei vari indirizzi: più ambientali e di impatto le opere dei licei con specializzazione in scenografia, ampio uso del digitale per i progetti dei licei di indirizzo audiovisivo e multimediale, attenzione al design per quelli specializzati in design e grafica.
UN TAGLIO INTERNAZIONALE
Il 7 maggio si è svolta la cerimonia di premiazione presieduta dall’allora Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Vincitrice è stata l’opera Garbuglio NOF4 del Liceo artistico Giosuè Carducci di Volterra con specializzazione in Arti figurative plastico-scultoree. In giuria, presieduta da Claudio Strinati, storici dell’arte, architetti e artisti, come Alfonso Filieri ed Edoardo Tresoldi. La Biennale ha partecipato anche alla Notte europea dei Musei dello scorso 19 maggio, inserendosi nella serie di appuntamenti culturali istituzionali. La novità annunciata per la prossima edizione riguarda gli studenti vincitori che saranno inseriti nell’albo nazionale delle eccellenze.
Come già nel 2016, in mostra erano presenti le opere di scuole d’arte straniere, da Barcellona, Parigi, Essex, Berlino, Seul, Pechino, Haifa e Casablanca. Un dialogo internazionale che continua anche oltre la chiusura della rassegna: dopo una tappa al Castello di Santa Severa fino al 15 luglio, una selezione di opere viaggerà infatti verso Barcellona sulla Nave della Biennale, iniziativa che rientra nell’alternanza scuola-lavoro, organizzata con Grimaldi Lines. La Biennale, come il tema di quest’anno suggerisce, continua a viaggiare.
‒ Maria Stella Bottai
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati