Mimmo Germanà – Intimismo mitico
Il titolo “Mimmo Germanà. Intimismo mitico” rimanda a due aspetti molto presenti nella ricerca del pittore, ovvero, il suo mondo interiore e la simbologia mitologica, rappresentati in mostra da una cospicua selezione di lavori che ripercorrendo il decennio che va dal 1980 al 1991.
Comunicato stampa
È con una mostra di Mimmo Germanà che la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di Catania (S.G.La Punta) - istituzione attiva nella valorizzazione dei quattro fondi patrimoniali di cui dispone (il parco dell’arte che fa parte del circuito di Grandi Giardini Italiani; la sezione di opere d’arte moderna e contemporanea; la collezione di abiti d’epoca e di libri antichi) e nella promozione artistica attraverso l’organizzazione di attività ed eventi culturali – celebra, il 17 giugno alle ore 18.00, il decimo anniversario della sua istituzione, fortemente voluta dall’artista Elena La Verde. Sarà proprio una personale di un pittore autodidatta catanese di fama internazionale, esponente della Transavanguardia, a rendere omaggio a questi primi dieci anni di attività culturale promossa dai due presidenti che si sono succeduti, Elena La Verde e il prof. Alfredo La Malfa.
Mimmo Germanà (Catania 1944 - Busto Arsizio 1992) diventa uno dei protagonisti, insieme a Enzo Cucchi, Sandro Chia, Francesco Clemente, Mimmo Paladino e Nicola De Maria, della Transavanguardia, movimento artistico - così denominato dal critico Achille Bonito Oliva - affermatosi negli anni ’80 con l’intento di “rilanciare” la pittura in risposta all’arte concettuale che negli anni ’70 aveva dominato la scena artistica internazionale. Lo stesso Achille Bonito Oliva scrive di Germanà che “un ritmo scorrevole regge la sua pittura, fatto di spessore e pennellate dense, di colori cupi e di materie forti…”.
Il titolo “Mimmo Germanà. Intimismo mitico” rimanda a due aspetti molto presenti nella ricerca del pittore, ovvero, il suo mondo interiore e la simbologia mitologica, rappresentati in mostra da una cospicua selezione di lavori che ripercorrendo il decennio che va dal 1980 al 1991, seguono l’evoluzione stilistica e tematica della ricerca di Mimmo Germanà, pittore prematuramente scomparso all’età di quarantotto anni e apostrofato dal critico Salvatore Grasso come “lo Chagall italiano”
«Se il punto di partenza dell’arte di Mimmo Germanà, quella del decennio e poco più che l’ha reso noto, tra il 1980 e i primi del Novanta, che è rappresentato in questa bella mostra – spiega lo storico dell’arte Giorgio Agnisola - è indiscutibilmente la pittura, quella piena e densa, cromaticamente ed emozionalmente, sul piano espressivo la sua pronuncia muove da un sentire sensuale e psicologico dell’universo intimo, popolato di fiabe e di miti. Una sensualità piena e carnale ma anche ondivaga, pansessuale, specchiata nella natura, ma anche psicologica, espressa come avvertimento di interiorità, non solo come pulsione inconscia ma come condizione dell’essenza, come espressione vitale. Lo si intuisce leggendo i suoi ritratti così intensi nella retroflessione dello sguardo, così intimi e drammatici, così persistenti nell’onda di una intuizione visiva che trasmette una ulteriorità sensitiva e una ispirazione che va ben oltre lo sguardo e penetra il cuore e l’anima».
Le opere saranno esposte, insieme al tavolo da lavoro dell’artista, presso due spazi della fondazione così da creare contemporaneamente due percorsi di fruizione: uno interno alla mostra, e uno in dialogo con gli spazi che la ospitano. La mostra, realizzata in collaborazione con la Collezione Mimmo Germanà, realtà che intende svolgere attività di ricerca, studio, divulgazione delle opere di Germanà in Italia e all’estero, allo scopo di favorire una ricostruzione documentaria, filologica e storica sul suo percorso artistico.
“Mimmo Germanà. Intimismo mitico” sarà in permanenza negli spazi della Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte fino all’11 novembre 2018 e sarà visitabile su prenotazione da giugno a novembre, attraverso dei percorsi in visita guidata e dei laboratori didattici creati ad hoc per la mostra e suddivisi per tipologia di pubblico e di interessi, volti ad avvicinare sempre di più il grande pubblico al linguaggio dell’arte moderna e contemporanea, coerentemente con la mission dell’istituzione presieduta da Alfredo La Malfa. Sarà, inoltre, realizzato un catalogo in cui sarà presente un testo del critico Giorgio Agnisola.