Arte Forte | Aspettando il momento – Giorgio Conta
Mostra d’arte contemporanea diffusa nei Forti del Trentino nell’ambito della rassegna “Sentinelle di Pietra”.
Comunicato stampa
La Paolo Maria Deanesi Gallery è lieta di annunciare l’apertura della mostra personale di Giorgio Conta presso il Forte di Cadine (TN) all’interno dell’iniziativa espositiva diffusa intitolata ARTE FORTE | Aspettando il momento. Con questa mostra si dà ufficialmente avvio a una serie di inaugurazioni che coinvolgeranno diversi forti del Trentino e varie gallerie d’arte contemporanea del Triveneto associate all’ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea) e all’ASPART (Associazione Galleristi del Trentino).
Torna, infatti, quest’estate dal 21 giugno al 23 settembre l’appuntamento con l’arte contemporanea all’interno dei forti austroungarici del Trentino. L’iniziativa denominata ARTE FORTE, che già due anni fa per la sua prima edizione ha attirato l’attenzione del pubblico e della stampa nazionale, quest’anno estende il numero dei forti coinvolti a dieci, confermando in questo modo l’assoluta peculiarità a livello italiano ed europeo di questa mostra, unica perché diffusa su un territorio esteso e localizzata all’interno di una fra le più importanti concentrazioni di sistemi difensivi mai realizzate. In luoghi un tempo concepiti per la distruzione oggi entra l’arte con il proprio linguaggio universale e la propria capacità di aprire gli occhi del pubblico su nuove visioni.
La Paolo Maria Deanesi Gallery sarà presente alla prima inaugurazione al Forte di Cadine (TN) con le sculture di Giorgio Conta (1978), artista che ha recentemente esposto alla Galleria Civica di Trento nella mostra Legno | Lën | Holz, organizzata dal Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Inserendosi nell’antica tradizione di intaglio ligneo della Val Gardena, che ha potuto approfondire grazie allo studio alla scuola di scultura di Ortisei, le opere di Conta sviluppano con originalità il tema bellico legato al contesto espositivo, attraverso una poetica del frammento che coinvolge sia i soggetti presentati che la tecnica impiegata. Le sue figure dagli arti mutili e incompleti sembrano resti materiali di civiltà antiche portatrici di un malinconico espressionismo, attenuato da una distaccata classicità. Il legno con cui vengono realizzati i lavori ha anch’esso perso l’unità del blocco scultoreo tradizionale per risultare composto da una miriade di tasselli che sembrano uniti per formare il corpo umano solo in maniera transitoria e precaria.