Giorgio de Chirico e la Neometafisica
La mostra “Giorgio de Chirico e la Neometafisica”, a cura di Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Maria Letizia Rocco, è realizzata grazie alla concessione del generoso prestito di un selezionato nucleo di opere della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Comunicato stampa
La mostra “Giorgio de Chirico e la Neometafisica”, a cura di Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Maria Letizia Rocco, è realizzata grazie alla concessione del generoso prestito di un selezionato nucleo di opere della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico.
Sono esposte nelle spaziose sale di Palazzo Campana più di 60 opere, tra dipinti, disegni, sculture e grafiche provenienti dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, che ripercorrono prevalentemente l’ultimo periodo di produzione artistica di Giorgio de Chirico: la Neometafisica.
Queste opere sono caratterizzate da una felicissima vena creativa che mette in scena una rappresentazione divertita degli stessi temi proposti nelle prime opere.
I soggetti sono i medesimi di quelli rappresentati nel periodo Metafisico. Sono sempre piazze, interni/esterni e manichini ma tutto, anche il cromatismo e la costruzione dello spazio, è in grado di innescare richiami cognitivi ed empatici di natura più lieta e quasi ironica.
Giorgio de Chirico
Una nuova e matura dimensione in cui l’artista gioca consapevolmente a declinare il suo immenso universo di immagini, alla luce di una poetica che traduce la malinconia dei toni cupi del primo periodo con vaste campiture dai toni vivaci.
Questa nuova consapevolezza, è rinnovata fucina degli stessi temi che hanno ispirato da sempre il Maestro: la mitologia greca, il profondo studio della filosofia di Friedrich Nietzsche, le sue esperienze legate indissolubilmente con alcune città italiane.
Seguendo la sua idea di prospettiva ribaltata e di tempo circolare nel segno dell’Eterno ritorno di Nietzsche, de Chirico riscopre i suoi manichini, i suoi archeologi, le sue piazze e i suoi assemblaggi incongrui in un nuovo vortice di idee in cui il pensiero anticipa la dimensione “concettuale” della pittura delle più giovani generazioni che hanno trovato in de Chirico un fondamenta- le punto di riferimento.