Tre notturni. Silvia Mariotti a Urbino
Spazio K, Palazzo Ducale, Urbino ‒ fino al 24 giugno 2018. È intitolata all’opera di Silvia Mariotti la seconda mostra del progetto espositivo “Cambi di Rotta”, voluto e sostenuto da Peter Aufreiter, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, e rivolto ad accogliere artisti emergenti.
La mostra di Silvia Mariotti (Fano, 1980) è la costruzione di un dialogo tra la reale geolocalizzazione di un luogo e il suo superamento percettivo, teso a oltrepassare la riduzione dello spazio a semplice scenario fisico. Sculture dai colori degli alberi e cieli della notte appaiono come elementi prossimi all’orizzonte degli eventi nel loro essere solide proiezioni di paesaggi notturni. I paesaggi accolgono l’io dell’artista e trasportano il visitatore in una visione crepuscolare emozionale, reale ma non contestualizzata che, privata del ricordo dello scatto, evoca una dimensione di attesa. Spazio e tempo, in un evanescente limite tra reale e immateriale nell’oscurità di un’atmosfera rarefatta, si fondono in un’unica estensione fissata nelle impressioni del procedimento fotografico e del sentire umano.
Uno scenario notturno che trova corrispondenze e suggestioni, come indicato dall’artista, nella relazione con opere storiche, dal romanticismo dei Notturni di Chopin all’arazzo fiammingo del XVI secolo Bosco con animali esotici al San Francesco riceve le stimmate di Francesco Barocci, entrambi conservati presso la Galleria Nazionale delle Marche.
Pioggia lunare, il piccolo darkbox realizzato dalla Mariotti, evoca le atmosfere dell’opera di Barocci, dove la luce mistica della visione del santo si dissolve nel punto luminoso di un paesaggio notturno svelato, ombra su ombra, dai bagliori della Luna.
‒ Adele Cappelli
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