Arte e musica. Stochastic Resonance
Continua la nostra ricognizione sulle etichette che mescolano ricerca musicale e sperimentazione visiva. Stavolta la parola va a Stochastic Resonance.
Etichetta indipendente e network di artisti sperimentali, nome di punta della scena romana, nel 2012 Stochastic Resonance è stata tra i promotori del festival Aggregator: un evento pensato per fare rete tra artisti ed esperienze in ambito digital art e new media. Con quello stesso spirito il collettivo, che nel nome si ispira all’omonimo fenomeno fisico in cui un segnale di basso livello diventa più forte e percepibile attraverso l’aggiunta di altri segnali o persino di rumore, è cresciuto negli anni, fino a estendere la ricerca in nuovi ambiti.
“In SR una release musicale non è altro che uno dei vari output di un progetto più ampio che non si esaurisce nel solo oggetto fisico, ma anche – se non soprattutto – nelle sue diverse declinazioni performative”, ci racconta Lorenzo Ciciani (Scual) che, fin dai primi giorni, ha curato insieme a Dario Colozza (Ynaktera) anche la parte di produzione e management di Stochastic Resonance. “Così, parallelamente alla produzione della release musicale, il collettivo si attiva per definire il setting del live show e dell’identità grafica, facendo forza sulle sinergie che si creano tra i membri del collettivo stesso e talvolta anche con artisti che gravitano attorno ad SR”.
LA COLLABORAZIONE
Esemplare in tal senso la recente collaborazione tra Carlo Cifarelli (BinaryCodedBrain) – che al collettivo fornisce supporto sia artistico che logistico – e Marco Malasomma, per la realizzazione del suo ultimo disco, orwelliano ed elettro-acustico, Jura (SR 017), prodotto in un’edizione limitata di 100 copie, curata dalla designer italo-argentina Jime Ghirlandi.
“Anche se le fondamenta del lavoro musicale e del suo concept erano già state stese dall’autore”, continua Ciciani, “queste sono state rielaborate dallo stesso a seguito delle sperimentazioni audio/video, producendo un lavoro che funzionasse anche su un livello sinergico visuale”.
Oltre a continuare a occuparsi di produzione discografica, Stochastic Resonance ha in serbo per il futuro la creazione di altre forme di espressione artistica, anche utilizzando nuove tecnologie: “Stiamo lavorando già da un po’ a un progetto corale, multidisciplinare, incentrato sulla città di Roma che verrà pubblicato su più piattaforme, tra cui una app per smartphone”.
‒ Claudia Giraud
https://stochastic-resonance.net/
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #43
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