Pupazzi sui pianoforti, sulle scale, sul terreno, sulle porte, sui cornicioni, sulle lampade e sul soffitto. Solo pupazzi comprati o simili a grandi installazioni realizzate ad hoc. Una soffocante vivacità, un terrificante ritorno all’infanzia. Una musica demoniaca che spezza il ritmo incessante e totalizzante degli oggetti della sala, una luce che confonde e che illumina le paure. La retrospettiva di Charlemagne Palestine (Brooklyn, 1945) al Bozar non è un felice ritorno alle origini, ai momenti indelebili che segnano la nostra gioventù, ma un tuffo estraniante in un oceano che tutto risucchia e tutto cancella. Una paura costante che mette in allarme, alla ricerca di qualche appiglio alla realtà. Ed ecco che le luci trasformano l’ambiente in una discoteca, vuota, senza persone, capace di gelare il sangue dello spettatore che corre alla ricerca della sua salvezza e redenzione.
‒ Valentina Poli
Bruxelles // fino al 26 agosto 2018
Charlemagne Palestine – AA SSCHMMETTRROOSSPPECCTIVVE
BOZAR
Rue Ravenstein 23
www.bozar.be
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