Virginia Zanetti – Sondare l’altrove #1
Prima tappa di SONDARE L’ALTROVE #1 con Keeping Love, performance di Virginia Zanetti a cura di Milena Becci.
Comunicato stampa
Giovedì 12 luglio 2018 dalle ore 18.30 la prima tappa di SONDARE L’ALTROVE #1 con Keeping Love, performance di Virginia Zanetti a cura di Milena Becci. Dopo leggero silente, personale di Nevio Mengacci allestita all’interno dello studio pesarese di Michele Alberto Sereni, SONDARE L’ALTROVE continua ad evolversi e ad ampliare le sue vedute coinvolgendo un altro spazio della città di Pesaro, sito in via Urbino 6 e sede della collezione privata di Roberto Bertozzini, e prosegue il suo percorso di accoglienza della durata di una singola giornata per ciascun artista coinvolto.
SONDARE L’ALTROVE è esattamente ciò che accade quando l’intenzione è quella di includere, accogliere, comprendere e rigenerare di volta in volta uno spazio. Un luogo di lavoro, di attività certosina e progettazione, ha spalancato le sue porte per dare ospitalità all’altro e per giungere all’altrove ed ha innescato un processo di apertura. Cosa succede se le convergenze del sentire si attivano? Esiste un modo in cui le posizioni prendono forma e danno vita a nuove realtà dove le ruote che girano a vuoto di Wittgenstein invertono il loro andamento e interagendo iniziano a produrre effetti e casualità? È qui che il processo di stasi avvia finalmente un nuovo corso e nuove energie latenti emergono in modo più o meno marcato, sviluppano nuovi piani di profondità e prospettive trasversali, generano un ampliamento del senso comune e della visione. Così nasce questo progetto, con l’intento di integrare l’estraneità, renderla comunicante e portatrice empatica, e duttile, verso una continua osmosi del linguaggio, cercando anche nella più pallida astrazione il senso rivelatore di insolite possibilità. La direzione dell’altrove non ha né limiti né punti di partenza e di arrivo, è direzione, è forza che va a sondare, ad esplorare l’ignoto rispetto al vissuto. Tutto è altro rispetto all’altro, ma nulla esiste in relazione esclusiva a se stessa. Dopo Michele Alberto Sereni, che ha deciso di ospitare all’interno del suo studio mostre personali di artisti del panorama nazionale contemporaneo, in un susseguirsi di flash exhibition, anche Roberto Bertozzini accoglie il progetto dandogli alloggio nello spazio pesarese dedicato alla sua collezione privata che il 12 luglio sarà in parte visibile al pubblico. Da qui nasce SONDARE L’ALTROVE #1.
Giovedì 12 luglio protagonista di SONDARE L’ALTROVE #1 è Virginia Zanetti con Keeping Love, performance a cura di Milena Becci che l’artista ha già realizzato come studio sul tema dell’amore durante una residenza in India, a Goa, presso HH Art space, a cura di Nikhil Chopra Madhavi Gore and Romain Loustau. Virginia Zanetti cerca di mantenere l’amore attraverso una simbologia legata ad Amore e Psiche, favola senza tempo scritta da Apuleio nelle Metamorfosi ed eterna allegoria di lotta tra istinto e razionalità. Movimenti lenti e dilatati nel tempo che creano una sorta di azione ipnotica e ripetitiva in cui l’artista tenta di proteggere Amore, soffocandone tuttavia profumo e beltà. Il desiderio di renderlo immortale, mutandolo, costringendolo e quasi distruggendolo, produrrà un’azione di forte carica emotiva ma probabilmente fallimentare. Terminata la performance resteranno delle piccole sculture, traccia e simulacri dell’energia di questo tentativo di voler mantenere l’amore.
Per l’occasione sarà aperta al pubblico la collezione privata di Roberto Bertozzini e uno dei lavori di Virginia Zanetti dialogherà con le altre opere presenti. Si tratta de I pilastri della terra, un progetto ancora in corso che si sta sviluppando in varie parti del mondo e che vuole donare una nuova visione sulla possibilità di emancipazione delle persone: l’individuo sorregge il mondo insieme ad altri, il punto di vista è ribaltato e contraddistingue una sfumatura determinante tra l’assumere un ruolo attivo o passivo nella società.
Info: +39 329 4969275, [email protected]
BIOGRAFIA
Virginia Zanetti nasce a Fiesole, a Firenze nel 1981. Vive a lavora a Prato. Si è diplomata in pittura all’Accademia di belle arti di Firenze ed ha conseguito vari master sull’educazione. Ha collaborato con istituzioni italiane e estere per la cultura e l’arte contemporanea, per mostre, performance e workshop, come il Man di Nuoro, il CCC Strozzina di Firenze, il Museo Pecci di Prato, il Mac di Lissone in Italia, la Kunsthalle di Berna e il CACT di Bellinzona in Svizzera, HH Art space e l’Istituto di cultura italiano di New Delhi, il Mog Museum a Goa e Gram Art Project (MP), in India. Ha partecipato ad alcune Biennali, tra cui Manifesta12 a Palermo - tra gli eventi collaterali - e vinto svariati premi istituzionali come il Premio Movin Up del Mibact, la Biennale di Monza nel 2015 e il Concorso internazionale per artisti per la realizzazione di un’opera permanente per Palazzo di Giustizia di Firenze nel 2017. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni pubbliche e private ed in pubblicazioni come A Cielo Aperto e Breve storia della curatela di H.U.Obrist, postmediabooks, Milano.